MARCIANISE LE INTERCETTAZIONI. Patrigno e figliastro: ma a comandare su Pontillo era Aniello Bruno

6 Giugno 2018 - 13:21

MARCIANISE – 4 giorni prima dell’arresto, avvenuto il 12 dicembre 2014, Aniello Bruno comandava come vertice effettivo di un gruppo che conteneva anche altri riferimenti con poteri di coordinamento e di potestà (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO DI IERI) su tutti i traffici illeciti. Lo dimostra perché Aniello Bruno dà ordini precisi anche a Giovanni Pontillo che nell’ordinanza viene definito suo patrigno. Patrigno nella vita ma sottoposto evidentemente al figliastro. Tutto questo si evince chiaramente dalle conversazioni intercettate l’8 dicembre 2014, per l’appunto, 4 giorni prima dell’arresto di Aniello Bruno, in cui quest’ultimo spiega a Pontillo come si deve comportare con un carico di droga il cui acquirente, cioè il corriere maddalonese Fabio Romano, non vuol pagare subito, ma solo dopo averla venduta, come pare avesse già fatto in passato.

Pontillo allora propone a Bruno di presentare direttamente il fornitore a questa persona, e farsi pagare una “tangente” per il servizio reso. Bruno allora ordina a Pontillo di recarsi da Romano e passarglielo. E’ Bruno a chiudere al telefono l’accordo con Romano, le cui modalità potrete leggere negli stralci dell’ordinanza eseguita lunedì, contenenti queste intercettazioni da noi pubblicare in calce.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA