MARCIANISE. Pasquale Salzillo accusato di aver minacciato Delle Curti di picchiarlo. Le immagini non aiutano. Ma Salzillo è il peggiore della maggioranza e vi (ri)speghiamo perché

19 Luglio 2024 - 18:45

Una prima reazione, a microfoni aperti (“non t’allargà”) alla terza ora dello streaming del consiglio. Poi un battibecco non comprensibile in quanto fuori microfoni e durante un appello nominale per il voto su una mozione presentata dalla minoranza e illustrata dallo stesso Delle Curti

MARCIANISE – Più di una polemica sta suscitando il faccia a faccia a corta distanza tra il consigliere comunale Raffaele Delle Curti e l’assessore Pasquale Salzillo.
Cominciamo a chiarire che abbiamo ascoltato e visto in streaming l’intervento di Raffaele Delle Curti.
Non entriamo nel merito dei contenuti, men che meno ci avventuriamo in un giudizio di valore.
Quello che, al contrario, possiamo affermare, è che si tratta di un intervento serio, misurato e proporzionato assolutamente al ruolo di un consigliere di opposizione che deve necessariamente adottare il registro del vigore attraverso cui esprimere le proprie argomentazioni, visto che la minoranza ha un’unica possibilità: farsi ascoltare dai cittadini.
Avete mai assistito a un intervento nel Parlamento nazionale non connotato da una veemenza dialettica, a volte piena di asprezze?
Normale, anche perché Delle Curti parla sempre di contenuti e quando ricorda al vicesindaco Salzillo che lui, quando era consigliere di minoranza, ha assunto posizioni che oggi rinnega non dice là verità, ma la sacrosanta verità.
Raffaele

Delle Curti è un mite. Quando vuole, il vicesindaco Pasquale Salzillo venga al cospetto del sottoscritto e gli ricorderò di tutte le volte che si è fatto vivo al telefono o direttamente o per interposta persona per darmi delle dritte in modo che queste costituissero oggetto di articoli di aspra critica all’amministrazione Velardi.


Di quello stesso Velardi grazie al quale Salzillo oggi è vicesindaco e assessore un po’ a tutto, perché, come abbiamo già ricordato, senza i voti, più di 1200, della lista di Velardi e Gerardo Trombetta, lui ora avrebbe continuato a fare il consigliere di minoranza e magari avrebbe continuato a fornire dritte sottobanco a Casertace.



Se vuole, Pasquale Salzillo, gliele vado a dire in un convegno pubblico e certo non con il frasario continente usato dal buon Raffaele Delle Curti.
E poi magari lo dice a me “te vatto”, perché non essendo io un politico posso anche dirgli che le mazzate sono sempre sette, quindi si pigliano e si danno.
Detto questo, noi non possiamo proiettare la moviola, il var delle parole. Il “te vatto”, infatti, si evince da un gesto che fuori dal microfono, all’ora 3:09 dell’ultimo consiglio comunale, Salzillo fa a Raffaele Delle Curti.
Ma intuire è una cosa, sancire in maniera ufficiale un’altra.
Non possiamo dire neppure se per una volta, alla Gino e Michele maniera, anche i miti a volte si incazzano e magari Raffaele Delle Curti abbia detto qualcosa a Salzillo.

Il quale, però, a microfoni aperti si è lasciato andare a un gratuito “non t’allargà”, rispetto a rilievi critici, quandanche severi dell’intervento di Delle Curti.


Vicesindaco e sindaco hanno poi detto la loro: Pasquale Salzillo ha detto, in pratica, di essere stato provocato, Antonio Trombetta ha detto la stessa cosa, accogliendo in toto la tesi del suo vice, che però vice per tante cose non è visto che Pasquale Salzillo fa il sindaco di fatto in diversi settori strategici dell’amministrazione comunale.


Ripetiamo, possiamo affermare che l’intervento di Delle Curti sia stato corretto e quel “non t’allargà” abbia già rappresentato una reazione eccessiva e sproporzionata e con un connotato personale significativamente distonico rispetto alle espressioni critiche che Delle Curti ha usato nei confronti del Salzillo politico e non del Salzillo persona.

Sul faccia a faccia non possiamo dire e difficilmente si conoscerà tutta la verità. Non possiamo mettere le mani sul fuoco su quello che Delle Curti fuori dal microfono ha detto a Salzillo. Per cui per noi la vicenda finisce qui.