MARCIANISE. Questo non si ferma più: Velardi si fa assegnare anche una liquidazione finale di 16.350€. Nel suo quinquennio incasserà a vario titolo 600.000€

15 Giugno 2018 - 12:41

MARCIANISE – Ha colpito, almeno noi che queste cose le guardiamo e ci badiamo, visto che da poveri stupidi riteniamo sacro il corretto uso del pubblico danaro, il fatto che, proprio nel giorno in cui il neo eletto sindaco della vicina Maddaloni ha dichiarato di rinunciare alla sua indennità di carica, il sindaco di Marcianise Antonello Velardi si sia fatto approvare dalla sua maggioranza una variazione di bilancio che prevede, per lui, anche un’indennità di fine mandato. Insomma una liquidazione anomala per la funzione di sindaco svolta. 
Verranno accantonati 3.270€ annui, non sappiamo se verranno recuperati anche i mesi del 2016, l’anno 2017 e i primi mesi del 2018 o se invece l’accantonamento inizierà dal momento in cui l’atto amministrativo diventerà esecutivo. Se si calcolasse per i 5 anni Velardi prenderebbe un’indennità da sindaco di 16.350€.
Questa somma, badate bene, si va ad aggiungere all’indennità di carica alla quale il sindaco Antonello Velardi non ha mai voluto rinunciare, e si va ad aggiungere ai circa 100.000€ annui che già percepisce, a titolo di rimboso, in favore del suo datore di lavoro, cioè il quotidiano ‘Il Mattino’. 
Insomma, questo sindaco costerà alla fine del suo mandato alla comunità marcianisana, tra rimborsi, indennità di carica ed ora anche liquidazione, più di 600.000€.
Ora si possono anche dare 600.000€ ad un sindaco, ma se questo ti cambia la città realmente; se questo ha idee autenticamente innovative per implementare un modello di sviluppo che ora giace ancora su forme altamente speculative e, automaticamente, accompagnate da un rapporto tra Comune ed una certa imprenditoria di tipo feudal-clientelare. Insomma Marcianise sta pagando un prezzo spropositato per un’infatuazione rispetto alla quale noi cercammo in tutti i modi di convincerli, conoscendo meglio dei marcianisani il soggetto in questione, che la sua sindacatura si sarebbe tradotta in un disastro e che niente si sarebbe fatto mancare attraverso l’utilizzo del pubblico danaro.
In calce all’articolo la proposta di deliberazione del consiglio per creare il fondo.