MARCIANISE. Velardi ci gira intorno, ma vuole costruire un impianto dei rifiuti in città. Spieghiamo perchè non si tratta di una idea a favore del popolo

20 Agosto 2018 - 17:29

MARCIANISE – Nessun processo alle intenzioni, per carità, ma è giusto esaminare la lettera dell’ennesimo scritto del sindaco Velardi.

Il primo cittadino non dice, a nostro avviso, una cosa sbagliata nel momento in cui evidenzia, scoprendo però l’acqua calda, che l’assenza di impianti, soprattutto quelli atti allo smaltimento dell’umido, fa lievitare i costi per i comuni e mantiene in piedi delle strutture obsolete di stoccaggio che, a suo avviso, sono controllate dalla camorra.

Camorra che oggi, come ieri, aggiungiamo noi, coltiverebbe la perpetuazione dell’emergenza, delle soluzioni tampone, che si trasformano direttamente in redditi criminali o in attività di riciclaggio di denaro sporco.

Ok, sindaco. E poi? Lei ha intenzione di costruire a Marcianise un impianto di compostaggio creando in pratica una condizione che andrebbe a traslare il sistema da un eccesso all’altro: prima il nulla e le esose piattaforme di stoccaggio, dopo addirittura due impianti di compostaggio a tre o quattro chilometri di distanza, visto che quello del capoluogo in area Ponteselice, che dà su viale Carlo III, non è certo lontano da Marcianise.

E allora, dato che il progetto di Caserta è già partito, magari ci potrà essere qualche situazione nuova rispetto alla localizzazione, ma comunque Marino è molto avanti, per quale motivo Velardi sin da ora non vanno a determinare le condizioni formali per un accordo con il Comune di Caserta per sversare la frazione umida in quell’impianto?

Sicuramente i costi si abbasserebbero. E invece, nel suo post il sindaco di Marcianise non fa proprio riferimento al progetto di Marino. Ha in testa qualcos’altro e probabilmente vuole sfruttare anche la sua posizione, peraltro contestatissima, di presidente dell’Ato Rifiuti.

Ultima riflessione: se uno lancia un amo, così come ha fatto Velardi in questo post, per preparare i concittadini alla costruzione di un impianto di smaltimento dei rifiuti, senza considerare che ce ne sarà un altro a un tiro di schioppo, allora si fa fatica a pensare, anche questa volta, l’ennesima, che il ragionamento di Velardi, seppur fondato in linea di principio, abbia come stella polare l’interesse della sua città.

Il doppio biodigestore o addirittura un termovalorizzatore sono cose che hanno, al contrario, un senso dentro a logiche di tipo diverso, dentro alle spinte che dalla Regione Campania, da Bonavitacola e De Luca in persona, stanno arrivando, perchè centinaia e centinaia di milioni di euro vengano messi nel circuito della solita economia dei super appalti.

Un percorso dentro al quale l’impianto, le ragioni del risparmio, gli interessi legati alla salute fisica e della tasca dei cittadini vengono strumentalizzati ma in realtà sono la frazione meno importante dell’enorme posta in gioco.