MARCIANISE. Vergognoso: il sindaco Velardi assente e non rappresentato da nessuno al trigesimo dalla morte del maresciallo Baldo Nero celebrato alla presenza del Prefetto

3 Maggio 2021 - 10:50

Proviamo ancora una volta a svolgere, dopo la fotografia dei fatti accaduti, una breve considerazione su quella che dovrebbe essere la separazione tra questioni personali ed esercizio di alte funzioni pubbliche. I carabinieri hanno svolto indagini nei confronti suoi e dell’amministrazione, vogliono ora giustamente lasciare l’immobile che ospita la loro caserma e manco a dirlo succede questa porcheria

MARCIANISE  (g.g.) – Prima di valutare, prima di esprimere un’opinione, raccontiamo attraverso la sua semplice fotografia quello che è successo ieri, giovedì, in occasione del trigesimo dedicato alla memoria del maresciallo capo Baldassare Nero, comandante della stazione carabinieri di Macerata Campania, morto di Covid qualche settimana or sono. Si è trattato, a tutti gli effetti, di una cerimonia ufficiale, pubblica. Non formale, ma sicuramente pubblica nel senso che alla stessa erano presenti non solo gli alti comandi dei carabinieri casertani e campani, e questo si può anche capire, ma pure tanti altri esponenti di istituzioni civili e militari.

Il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto non ha delegato nessuno ma ha voluto partecipare personalmente rimarcando la presenza in carne ed ossa del Governo italiano. Mancava totalmente la rappresentanza dell’amministrazione comunale di Marcianise. Eppure la funzione si è svolta in questa città, dove Baldo Nero risiedeva con la sua famiglia.

Non è che fosse solo assente il sindaco Antonello Velardi. Non c’era proprio nessuno e dunque il primo cittadino non aveva delegato un assessore o un semplice consigliere comunale a rappresentare la città com’è giusto e doveroso che fosse.

Fin qui i fatti oggettivi e incontestabili. Ora la considerazione: se io sono un rappresentante delle istituzioni e svolgo il lavoro di sindaco, so bene che ci sono altri rappresentanti delle istituzioni che hanno il dovere di fare un altro lavoro, di svolgere ad esempio l’alta funzione di garantire la Costituzione e l’obbligatorietà dell’azione penale in essa contenuta. Per cui, se so che un carabiniere ha indagato su di me o meglio, ha indagato su di me in quanto sindaco, io, magari nel chiuso della mia casa, insieme ai componenti della mia famiglia esprimo qualche valutazione severa nei confronti di chi si sta occupando della mia persona insieme ad un magistrato. Questo è normale e soprattutto assolutamente legittimo.

Ma cazzo, quando esci da casa tua e indossi materialmente o idealmente quella fascia tricolore tu sei tu di-ver-sa-men-te da come sei tu quando stai a casa a svolgere le attività domestiche inerenti alla tua vita privata e quella dei tuoi congiunti. E’ la centesima volta che lo scriviamo in un articolo relativo agli atteggiamenti del sindaco di Marcianise Antonello Velardi. La funzione giudiziaria fa parte della più alta e fondamentale funzione costituzionale esattamente come gli fa parte quella esplitata da un sindaco. Per cui, non è perché i carabinieri abbiano indagato su Velardi abbiano osato infrangere questo dogma di infallibilità e di insindacabilità che tu Velardi impegni la città con un atto di assenza che pesa tantissimo. Non è perché i carabinieri ti stanno creando grattacapi con la questione della caserma che tu puoi consentirti il lusso di impegnare la città con un atto irriguardoso. Velardi avrebbe potuto diplomaticamente disertare la cerimonia delegando magari il vicesindaco, un assessore o anche un consigliere comunale a rappresentare l’amministrazione. E invece in quella chiesa non c’era nessuno. Questo tipo strano non si rende conto cosa significhi svolgere una funzione di rappresentanza. Ha coinvolto lo status della città di Marcianise rispetto a una doverosa esplicazione della solidarietà e della pietas nei confronti di un servitore dello Stato. Di quello stesso Stato rappresentato nell’occasione ai massimi livelli dal Prefetto, uno Stato, una Repubblica che non Velardi in quanto tale, ma Velardi in funzione di sindaco pro-tempore deve rispettare in quanto sua parte integrante.

Che dite, l’ha capito? Se, se. Ripetiamo il concetto: l’abbinamento tra incultura e presunzione rappresenta una malattia cronica e assolutamente, non debellabile.