MARCIANISE. Vi raccontiamo tutto: altro che impegno, il sindaco Velardi è stato prima irrilevante e poi anche deleterio per le sorti del locale ospedale

30 Aprile 2022 - 18:16

MARCIANISE (g.g.) Ogni promessa è debito. E il fatto che possa trascorrere più di qualche  giorno dal momento in cui l’abbiamo formulata, non si tradurrà mai e poi mai in quella che, con una felice espressione dialettale, viene definita “vuott’ ‘int ‘a scurdat”. Avevamo promesso di acquisire informazioni precise, documentate, ma, soprattutto, riscontrabili, su meriti e demeriti riguardanti l’evoluzione dell’ospedale di Marcianise ed ecco che oggi siamo pronti a farlo, ad informarvi di tutto. Una ricerca resa doverosa dal post pubblicato  un paio di settimane fa dal sindaco Antonello Velardi (clicca e leggi

) in cui quest’ultimo si auto attribuiva meriti per l’evoluzione della qualità e della quantità dei servizi sanitari resi ai cittadini. Velardi pubblicava questo post all’indomani dell’inaugurazione,  non certo priva di qualche veleno e di qualche tensione sotterranea, di alcuni servizi ospedalieri alla presenza del governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Tutto sommato, potevamo anche accontentarci della confutazione, da noi facilmente  esposta  collegata all’assenza di Velardi dalla seduta del consiglio comunale, risalente a  qualche giorno prima, dunque anteriore alla visita di De Luca e alla pubblicazione del suo post avvenuta la mattina del 23 aprile, cioè sabato scorso.

Nel corso della citata seduta consiliare,  è stata approvata la variante allo strumento urbanistico vigente, condizione obbligatoria perchè l’ospedale di Marcianise possa essere ampliato con una nuova palazzina in cui andranno reparti oggi non sviluppabili ulteriormente proprio per carenze logistiche. Ci saremmo potuti accontentare di evidenziare l’indiscutibile fatto che quella delibera fosse passata solo grazie al voto favorevole dei consiglieri di opposizione, che non si erano certo mobilitati per evidenziare l’impossibilità della maggioranza di farlo, visto e considerato che proprio per l’assenza di Antonello Velardi, della sua pupilla Angela Letizia, che del consiglio comunale di Marcianise è la presidente, e dell’altra consigliera di maggioranza Francesca Tortora, una maggioranza non era presente in aula e che dunque se l’opposizione si fosse limitata a fare semplicemente  quello che ha il diritto di fare, cioè pretendere che una maggioranza sia sempre in grado di manifestarsi come tale in ogni minuto secondo delle sedute del consiglio comunale, la delibera dell’ampliamento dell’ospedale di Marcianise, fondamentale per lo sviluppo di questa cruciale servizio messo a disposizione dei cittadini non sarebbe passata. Se in aula fossero stati presenti tutti i consiglieri di minoranza e se questi si fossero limitati a fare quello che una minoranza ha il diritto di fare si sarebbe inflitto un grave danno alle prospettive di sviluppo dell’offerta ospedaliera territoriale.  Altro che discepolo dell’interesse dei cittadini, del bene comune, così come Velardi in pratica si è autodefinito nel già citato post.

E invece, come si diceva, non ci accontentiamo del molto importante che abbiamo già raccontato intorno a questa vicenda.

Non ci accontentiamo, perchè  avvertiamo l’esigenza di raccontarla per bene la trama che si dipanò nel corso dei lavori preparatori,  portò al varo del nuovo piano ospedaliero regionale.

Partiamo da un punto solo apparentemente disancorato, estraneo a quello che stiamo trattando.

Partiamo da Sessa Aurunca e da Piedimonte Matese. Al tempo, il governatore Vincenzo De Luca non aveva lasciato il gps a fianco all’apparecchio acustico. Per cui, sapeva benissimo, a differenza di quello che ha mostrato ultimamente, allo scopo di sfottere da far suo, allo scopo di iniettare spavalderia che gli è proverbialmente peculiare, nel suo rapporto con il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, che siccome non va  a leccargli i piedi ogni mattina, siccome  ha intralciato il piano del governatore di far eleggere alla segreteria regionale del pd uno  Stefano Graziano, a questo punto, quasi irriconoscibile, in quanto ridotto al rango di zerbino politico di De Luca, deve essere raggiunto da parole tutt’altro che vagamente allusive che collocano Sessa Aurunca, cioè la città che ha dato i natali e dove vive Gennaro Oliviero,  fuori dai confini della Campania e all’interno di quelli del Lazio.

Al tempo, invece quando il gruppo di lavoro del dipartimento sanità della regione Campania gli chiese di scegliere tra Sessa Aurunca e Piedimonte Matese per l’insediamento del Dea di I livello così come era stato formalmente sollecitato  dal ministero della salute, De Luca ordinò perentoriamente ai suoi di scegliere Sessa Aurunca, cioè l’ospedale San Rocco, e non Piedimonte Matese. Una direttiva, data quasi a bruciapelo, con una riflessione che non durò neppure un secondo. Successivamente venne posta la questione della scelta, per un altro  Dea di I livello tra Maddaloni e Marcianise. Dovete sapere che il governatore se ne lavò letteralmente le mani dicendo allo storico dirigente della sanità campana Antonio Postiglione di effettuare lui la scelta, dopo essersi consultato con gli altri dirigenti che avevano lavorato duramente in quei mesi, era l’autunno del 2018, alla stesura del nuovo piano ospedaliero.

I tecnici scelsero adottando una logica, tutto sommato incontestabile: si optò, infatti,  per investire sull’ospedale  di Marcianise in quanto, rispetto a quello di Maddaloni, era dotato di immobili e di impianti moderni, molto più nuovi ed efficienti rispetto a quelli obsoleti che davano forma all’ospedale maddalonese.

In quella scelta non ci fu alcun  ragionamento di tipo politico, perchè tutto sommato a De Luca non fregava un fico secco, nè del sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, nè tantomeno del sindaco di Marcianise, Antonello Velardi. Ed è per questo motivo che diversamente dalla generalità dei casi, diversamente dalle blindature clientelari che circondano ogni scelta di potestà effettuata da De Luca, Marcianise visse e Maddaloni, in pratica, morì, semplicemente perchè la prima struttura era più nuova, più moderna e soprattutto metteva al sicuro l’investimento visto e considerato che, anche in questo caso diversamente  dalla situazione strutturale e logistica dell’ospedale  di Maddaloni, quello di Marcianise aveva già pronta e a disposizione  una superficie sulla quale sviluppare un piano di espansione, che poi non è altro che la superficie, la quale grazie al voto della minoranza potrà ospitare , di qui a poco nuovi spazi di servizio, nuovi reparti, nuove possibilità di innalzamento, di crescita negli standard di assistenza socio- sanitaria.

Così sono andate le cose. E se qualcuno prova a smentire, noi siamo pronti anche ad esporre prove testimoniali. La verità è che Velardi è stato irrilevante per le sorti dell’ospedale di Marcianise, o, addirittura,  deleterio, così come ha dimostrato l’ormai da noi più volte citato episodio del Consiglio Comunale disertato insieme alla sua pupilla.