MARKETTE ELETTORALI. Azz, Graziano, la Picierno, il pro rettore Nicoletti, roba grossa: sanno di Sanità come Rocco Siffredi sa di impotenza

3 Marzo 2020 - 17:44

CASERTA (g.g.) – Leggendo l’elenco dei partecipanti alla sedicente seduta della V Commissione Sanità che Stefano Graziano ha reso itinerante, si capisce che l’unica persona che può parlare dell’argomento oggetto del focus, è il presidente della Camera di Commercio Tommaso De Simone, sidicino doc.

Ora uno potrebbe obiettare: fate sempre i simpaticoni voi di CasertaCe, che c’entra il presidente della Camera di Commercio con la sanità? Okay, questa è la solita storia di questo giornale. O si ha fiducia in quello che scrive, frutto del bagaglio ventennale del suo direttore su conoscenze ed esperienze di questo territorio, oppure si dice chiaro e tondo che il direttore, ciò il sottoscritto è un coglione (il che può anche starci) e conseguentemente si cestina questo e anche gli altri articoli messi in rete da questa testata.

A quelli che ritengono valida l’idea che il direttore di CasertaCe, pur dotato di un minimo quoziente intellettivo, ha passato tante ore, tanti mesi, tanti anni nelle redazioni dei giornali cartacei e digitali di Caserta da poter spendere un proprio punto di vista, innestando almeno il dubbio in chi legge che questo possa essere dotato di qualche validità, meritando dunque un analisi più approfondita, una verifica e non una stroncatura apodittica, diciamo che De Simone, alla luce delle nostre esperienze, è colui che di sanità ne capisce di più rispetto ai presenti. Né, infatti, l’europarlamentare

Pina Picierno che a Bruxelles e a Strasburgo si occupa di Agricoltura e Bilancio, né il cugino e sindaco di Teano Dino D’Andrea che, seppur sia del settore ha altre competenze e abilità, né, con rispetto parlando, sua Eccellenza il vescovo Cirulli, né il rettore dell’Università del Molise Luca Brunese, che è un autorevole firma delle radiografie tradizionali e di quelle più moderne, né, certo, il solito Giovanni Francesco Nicoletti, pro rettore della Vanvitelli e storicamente legato alle super-consulenze e anche alle nomine, di cui l’ha gratificato la politica casertana, sono in grado di parlare di sanità del territorio al di là di formulette rituali, stantie, che servono solamente come foglie di fico davanti alla vergogna di una politica che va nei territori solo quando deve chiedere i voti. Perché parliamoci chiaro, De Luca andrà a dire che lui è stato il protagonista del superamento della lunga fase del commissariamento della sanità campana e che, da questo momento in poi, sarà tutto rose e fiori e si potrà tornare a investire come in passato, quando una visione ottusa legata alla gestione tanto clientelare quanto im-meritocratica della sanità territoriale ha determinato la voragine di debiti che De Luca ha risolto come può fare uno che entrando nella casa di due o più possibili infettati dal coronavirus non gli fa il tampone, ma li spara a bruciapelo e li abbatte, così come il De Luca sta facendo con le migliaia di bufale da latte e bufali maschi nella mattanza che sta facendo ricco solo il re delle carni Cremonini, grande amico del governatore e del ben noto Limone, annoso dominus dell’Istituto Zooprofilattico.

E’ il presidente della Commissione Sanità? Cioè il politico che dovrebbe interpretare le carenze, i problemi strutturali, in modo da ridurre gli stessi e le stesse a fattor comune, per realizzare una politica di riforma autentica che coniughi efficienza, ampiezza del servizio e controllo della spesa? Domandate a un qualsiasi operatore della sanità casertana o di quella campana, che ha parlato con Stefano Graziano da quando questi è divenuto presidente della V Commissione, se quest’ultimo ha mostrato anche un minimo, una traccia, un pulviscolo di competenza, relativa all’alfabetizzazione primaria in materia di sanità. Se potessimo, gli tenderemmo un agguato come quelli che Le Iene tendevano ai parlamentari della Repubblica Italiana, ponendo a Graziano delle domandine da primo anno della scuola infermieri, quella che oggi si chiama Facoltà di Scienze Infermieristiche. ce ne faremo di risate e coloro che storceranno il naso rispetto a queste cose, lo faranno per spirito di parte, faziosità, che sono difetti umani che 20 anni di esperienze nel racconto di questa terra ha letteralmente anestetizzato nel sottoscritto che, non a caso, prende a calci in culo centro destra e centro sinistra, la Lega come il Pd, la nuova (presunta) classe dirigente di Salvini e la scafatissima, inossidabile casta di politicanti senza alcuna cultura specifica, che non sia quella delle cammarillas e delle beghe lottizzatorie, di un Partito democratico che non riuscirà ad essere un soggetto politico moderno, riformista, dato che nei territori non c’è nulla di moderno, non c’è nulla di riformista, in una classe politica tanta analfabeta quanto furbastra.