Mazzette a LUSCIANO. Il sindaco Esposito “salvato” dal gip. La procura aveva chiesto il suo arresto

10 Dicembre 2019 - 11:38

LUSCIANO – Coinvolge anche il sindaco di Lusciano, Nicola Esposito, il filone di indagine della Procura della Repubblica di Napoli Nord sul sindaco del vicino Comune di Villa Literno, ma per una questione diversa. In particolare, le due vicende si intrecciano nella parte in cui il primo cittadino di Lusciano, indagato insieme a un suo ex assessore e da altri dipendenti comunali, avrebbe ottenuto dalla Regione Campania l’erogazione dei fondi europei per la realizzazione della rete fognaria attraverso attività ritenute illecite dagli inquirenti. I reati ipotizzati vanno dalla turbativa, al falso e alla frode in fase esecutiva dei lavori.

Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsi ideologici e falso materiale, turbative d’asta e frodi in pubbliche forniture: contiene anche questi indizi di colpevolezza il provvedimento cautelare, emesso dal gip del tribunale di Napoli Nord, nei confronti degli indagati. I fatti contestati si riferiscono alla realizzazione dell’appalto di Adeguamento e completamento della rete fognaria del Comune di Lusciano e riguardano il sindaco del piccolo centro, ex assessore di Villa Literno nonché molti dei tecnici impegnati nella realizzazione dell’opera. Tra questi il responsabile unico del procedimento (Rup) pro tempore, i direttori dei lavori, l’ispettore di cantiere, il collaudatore e i supporti al Rup.

Il provvedimento afferma, altresì, la sussistenza – scrive in una nota il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco – di gravi indizi di colpevolezza relativamente ai delitti di turbativa della gara e di falso ideologico” in merito all’incarico conferito dal Comune per l’appalto al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Le indagini, in riferimento a questo troncone investigativo, si sono avvalse anche della “rilevante collaborazione dell’Anac“.

La Procura aveva chiesto misura cautelare anche per Esposito, ma il gip Antonella Terzi non l’ha concessa.