MAZZETTE&COATTI. L’architetto del Comune voleva costruire una serie di suites imperiali in quel cesso di Via delle Dune, Nicchiniello nicchiò e il commercialista…

7 Gennaio 2020 - 13:03

VILLA LITERNO – Da qualche giorno abbiamo scoperto un talento che all’inizio della trattazione di questa ordinanza, eseguita il 10 dicembre mattina, non avevamo colto fino in fondo. L’imprenditore Salvatore Nicchiniello, non a caso ripreso dal padre per la strampalata cena fatta con il più acerrimo nemico di Nicola Tamburrino in piena campagna elettorale per le amministrative del 2016 (CLICCA QUI).
Ci conceda la battuta il buon Nicchiniello, anche per sdrammatizzare in un momento difficile della sua vita.
Avrebbero detto a Roma: sei proprio un fregnone!

Leggete quest’altra intercettazione, captata nella Mercedes delle meraviglie, dove viene trattato per mesi una sorta di pensiero unico. Una vera ossessione: come sarà il centro polifunzionale di Via delle Dune oggetto del permesso a costruire alla base dell’arresto di Nicola Tamburrino, del dirigente Utc Giuseppe D’Ausilio e dello stesso Salvatore Nicchiniello?

Proprio D’Ausilio è il protagonista, stavolta fisicamente assente, della conversazione che Nicchiniello ha con Angelo Aversano, il commercialista che deve entrare nel business pianificato dall’imprenditore.
In poche parole, Giuseppe D’Ausilio, dopo aver ricevuto una sorta di incarico segreto per progettare la struttura, vive un momento di eccitazione estrema, assimilabile a quella proverbiale del bambino all’interno di un negozio di giocattoli.

In una precedente conversazione, Nicchiniello aveva raccontato dell’intenzione di D’Ausilio di corredare il paesaggio con la costruzione di una robina sobria: una cascata (aggiungiamo noi avendo ormai familiarizzato con la psiche dei personaggi di cui trattiamo) evidentemente densa di riflessi cromatici vivaci.
Ma D’Ausilio è incontenibile, e se Salvatore Nicchiniello non è certo “monsieur finesse”, lui viaggia nella stratosfera coatta.
Nicchiniello immagina di fare delle grandi sale per realizzare quattrini con battesimi, matrimoni e cerimonie varie.
Giuseppe D’Ausilio, invece, vuole imprimere alla storia dell’area pianeggiante che collega Villa Literno al mare, cioè l’orrenda via delle Dune, uno shock anticiclico che al confronto Keynes era un dilettante allo sbaraglio.

Tenete presente Via delle Dune, con i suoi cadaveri senza identità e irriconoscibili per l’avanzato stato di decomposizione? Tenete presente Via delle Dune, dove quando piove non si vede più terra?
Avete presente Via Delle Dune alle due di notte, che a passarci è più pericoloso di un tuffo dalle grandi altezze di Polignano a mare o Furore?
Ebbene, la Via delle Dune sognata da D’Ausilio è il luogo delle suites imperiali. Non ne vuole costruire solo una, come ipotizza lo stesso Nicchiniello, per offrire ai neo sposi un giaciglio degno della importanza del momento nuziale, ma diverse.

Al riguardo ci ripromettiamo che non appena D’Ausilio sarà liberato dai domiciliari, chiederemo di intervistarlo, perché ci deve dire quale ricerca di mercato ha fatto per stabilire che dieci o più super clienti da grand hotel a 5 stelle possano scegliere di alloggiare in Via delle Dune, a meno che non si tratti di una riproposizione dei viaggi turistici che si organizzavano in Transilvania a caccia di vampiri.
Aversano ha le idee chiare su D’Ausilio e dice al suo interlocutore che queste idee bizzarre nascono dal fatto che l’architetto del Comune di Villa Literno non ha mai messo matita su un progetto del genere e che dunque va assecondato solo affinché rilasci il permesso a costruire.
Dopodiché, con garbo, in modo che non si offenda, gli si dovrà affiancare qualcuno realmente competente. E, aggiungiamo ancora noi, fare di quei 32mila euro concordati tra D’Ausilio e Salvatore Nicchiniello, ciò che in realtà quei soldi sono stati dal primo momento: una tangente per un permesso illegalmente concesso.

Il resto lo leggete nel seguente stralcio di ordinanza: