MICROSCOPIO CORONAVIRUS. ATTO II. Il 90% dei nuovi contagiati degli ultimi 20 giorni è asintomatico o quasi. Questo è un “altro” virus

12 Ottobre 2020 - 16:32

Ecco perché sarebbe assolutamente demenziale oltre che estremamente dannoso un lockdown anche parziale. Ed ecco perché De Luca continua a far danni a sua volta, sparando fesserie

CASERTA (g.g.) – A quelli che valutano i nostri articoli come “troppo complessi”, noi rispondiamo: scusate, state schiaffati davanti la tv ore e ore ad ascoltare notizie sul coronavirus. Poi pendete dalle labbra dello Sceriffo di Santa Lucia, ormai divenuto un narratore naif della pandemia. Vi dovete ficcare in testa che l’epidemiologia è una scienza seria. In tempi normali, ve ne potete anche fregare, ma oggi, come si suol dire, questo è la chiave dell’acqua. Sono le cifre che ci fanno capire quanto e come fa male ai nostri familiari, ai nostri amici il covid e quali siano le prospettive. Se vi ciongate dieci minuti a leggere, stasera vi potete anche sparare la posa, esprimendo con amici e parenti concetti su cui nessuno ha sufficientemente riflettuto o che sono palesemente ignorati.

Stamattina abbia preso 18 giorni: dal 24 settembre fino alla giornata di ieri, 11 ottobre. Siamo d’accordo che si è trattato del periodo in cui si è registrato il ritorno di fiamma o, per usare una delle tante frasi dai baci Perugina che ascoltiamo ogni giorno, la

recrudescenza del virus? Questo è importante stabilirlo perché su questi numeri si sviluppa il cosiddetto dibattito e lo sceriffo spara puttanate con un cuore molto più leggero rispetto a quello di qualche mese fa, allorquando ogni esternazione doveva essere tarata alle necessità elettorali. Come abbiamo scritto stamattina (LEGGI QUI), dal 24 settembre all’11 ottobre, la Campania ha registrato 7.428 nuovi positivi, passando da 11 mila a oltre 18 contagi. In pratica, un incremento di due terzi, vicino al 67%. Se dobbiamo stabilire se questo cavolo di virus è pericoloso o meno per ognuno di noi, bisogna lavorare sugli effetti di questi contagi. Lo si è fatto in primavera, quando si sono registrati decisivi picchi di decessi, ricoveri in ospedale e in terapia intensiva. Il numero di quelli che dopo la positività rimaneva a casa, in condizioni tutto sommato buone, è stato sempre prevalente, ma anche le altre cifre erano significative. Per cui, se un virus fa i morti, colloca migliaia di persone in terapia intensiva che le ventila per salvarle la vita o cambia loro l’esistenza, ricoverandole in un ospedale, siamo di fronte ad una gravissima emergenza sanitaria. E questo è ciò che è successo fino all’inizio di giugno. Nella seconda fase, quella iniziata ad agosto, le cose sono cambiate ma come al solito da noi conta il rumore delle parole e non il loro significato. Sempre nell’articolo di stamattina, abbiamo preso questi 7.428 nuovi positivi e abbiamo visto quanti di questi sono stati collocati a casa, in terapia intensiva o nei reparti covid. Ovviamente, i conti non tornano come sempre è successo durante la pandemia, infatti, mancano all’appello 1.889 positivi.

Per rendere il calcolo più preciso, abbiamo spalmati i 1.889 contagiati fantasma nelle tre categorie di positivi, in ragione delle percentuali ufficialmente dedotte dai dati del ministero della Salute

Quindi, i 6.530 collocati a domicilio, che stanno dunque bene o quasi bene, rappresentano, spalmando la percentuale del 70% dei “positivi fantasma”, sono il 87,91%% dei nuovi contagi. Ai 293 ospedalizzati vanno aggiunti sempre quelli della quota dei contagiati che mancano all’appello e, quindi, diventano 367, il 4,69% del totale. Per concludere, le terapie intensive. Prima dell’aggiunta, erano 38, con l’aumento dato dalla percentuale (chiaramente usiamo la stessa dei casi totali) dei “positivi fantasma”, si arriva a 47, cioè lo 0,63% dei nuovi casi di covid in Campania. Ovviamente, mancano dei dati ed è impossibile arrivare al numero intero del cento per cento. Questo perché, come è accaduto nei mesi più intensi della pandemia, anche in questa seconda ondata, i dato rilasciati dall’Unità di Crisi e vidimati dal ministero della Salute sembrano figli di una clamorosa impreparazione tecnica. Come dicevamo, dopo aver spalmato i dati nei tre cluster, manca un 6,77% dei “positivi fantasma”. In pratica, parliamo di 128 persone contagiate dal covid di cui è impossibile definire il destino, l’esatta collocazione nelle tabelle ministeriali.