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MICROSCOPIO CORONAVIRUS. In teoria si potrebbe festeggiare: In Campania “solo” il 16% di aumento dei casi. Ma siccome De Luca viaggia con i suoi numeri, non si capisce più un tubo

17 Marzo 2020 - 19:19

CASERTA (gianluigi guarino) – Giusto per far casino e per una forma di egocentrismo che il popolo terrorizzato non riesce a pesare per quanto questo sia evanescente ed inutile, chi guida la Regione Campania ha determinato una situazione in cui noi siamo gli unici a inserire i dati diversi rispetto alla Protezione Civile Nazionale. Ovviamente, siccome le persone non vivono con la calcolatrice in mano, capita che leggendo i dati della Campania alle ore 15 si prende atto che nel perimetro territoriale della nostra regione sono stati registrati 486 casi. Due ore e mezza dopo vai a leggere i datti della Protezione Civile Nazionale, i casi diventano 460. Siccome noi ci siamo donati al manicomio e teniamo sotto stretto controllo il lavoro dell’uomo della testa e delle orecchie, vi sveliamo l’apparente giallo.

I 460 della PC Nazionale sono quelli che la Campania ha diffuso sul tardi. E allora non si capisce perché il dato delle 15:30 di oggi non debba essere a sua volta assorbito a Roma, dato che c’è da scrivere 4/5 numerini in righe e colonne già definite. Ovviamente questo complica anche il nostro lavoro, ma siccome a Napoli abbiamo un fenomeno, tutto si può sopportare. Passiamo ai dati attuali, per cui è difficile fare un riscontro percentuale, cosa possibile con i dati della Protezione Civile. Ieri

sera, De Luca alle 21:30 ci diceva che i casi erano 460, mentre oggi pomeriggio i casi sarebbero aumentati a 486, un aumento del 5%. Roba da stappare le bottiglie perché, in pratica, l’emergenza è finita. L’intervallo orario che il governatore non ci comunica giustifica sicuramente questo piccolo scarto, che non è affatto collegato alle 24 ore che più ordinatamente, a Roma, dove la testa, in tutta evidenza, non ce l’hanno solo per spartire le orecchie, fanno. Per quanto riguarda questi dati ufficiali del governo, i casi sono, come scritto, 460. Nel dettaglio, gli ammalati live sarebbero, a questo punto il condizionale è d’obbligo, visto il casino deluchiano, 423. Al riguardo, preoccupa il fatto (se questo riproducesse la realtà, improbabilissima) che i guariti sono sempre 28. Ovviamente, il rovescio della medaglia riguarda i deceduti, sempre 9. I positivi attualmente sono 423, di questi, 127, pari al 30% sarebbero ricoverati in ospedale in condizioni discrete, perché non ricorrono alla Terapia Intensiva. 24, pari al 6% solo due più di ieri, sarebbero quelli ricoverati con respiratori artificiali, rianimazione o Terapia intensiva. Infine, in isolamento domiciliare, cioè malati in casa propria e in buone condizioni 272, pari al 64%. In pratica, il rapporto tra ricoverati semplici, ricoverati a casa e in terapia intensiva resta invariato da giorni. Da ieri ad oggi, secondo il dato della Protezione Civile c’è stato un incremento del 16,5%, che poi è l’incremento reale perché nel momento in cui restano invariate, sia la cifra dei guariti che dei deceduti, questo dato racchiude in pratica tutti i 60 in più che poi sono quelli che si registrano anche nel computo totale di tutti i casi con la già citata cifra di 460. Un ultima percentuale sui dati degli ammalati tra decessi, guariti e positivi attuali, l’aumento è del 15%. Messa così, altro che picco, siamo già in fase discendente del virus, ma visto che siamo sicuri che i dati di Napoli non siano corrispondenti a quelli di Roma e siccome la Campania, come abbiamo scritto stamani, solo ora si è ricordata che i tamponi non li poteva fare solamente al Cotugno, il che ha determinato un numero di analisi inadeguato per dare un quadro credibile di tipo epidemiologico, festeggiare non si può. Su questa ultima questione, il dato dei tamponi praticati oggi in Campania è di 2685, pensate che nel Lazio che ha 147 casi in più rispetto a noi, i tamponi fatti sono stati 9436, quasi 5 volte tanto. Ora, anche un bambino di tre anni, anzi anche uno che ha la testa solo per dividere le orecchie, capisce che il dato del Lazio è molto più credibile, serio, collaudato rispetto a quello della Campania. Solo uno non lo capisce e si chiama Vincenzo De Luca. Giusto per dire, ancor in Lombardia siamo arrivati a 46449 tamponi, mentre in Emilia-Romagna 14510, mentre il saggio Zaia ne ha fatti 35478 a fronte di 2704 casi di positività. Fontana, Bonaccini e Zaia sono governatori seri, che pensano al sodo e alle cose davvero importanti. Qui in Campania abbiamo una sorta di Pulcinella che ogni giorno recita il suo spartito, spendendo tutte le sue energie a far battute, gag, ordinanze dimostrative che non servono a un tubo in quanto si sovrappongono ai decreti nazionali.