Mimò atti sessuali alla collega del M5S, nei guai senatore casertano: “Mi rifarò su chi mi ha calunniato”

10 Gennaio 2019 - 16:34

SANTA MARIA A VICO – “A me la giustizia politica non mi interessa, le mie ragioni le esporrò in tribunale, dove mi rifarò su chi mi ha calunniato“. Lo ha affermato Vincenzo D’Anna, ex senatore di Ala, commentando il voto con il quale ieri l’assemblea di palazzo Madama ha dato via libera alla querela presentata contro di lui dalla senatrice Barbara Lezzi del M5S, per un battibecco che si svolse in aula nella XVII legislatura.

La Lezzi aveva presentato querela alla Procura di Roma per una serie di gesti sessualmente equivoci avvenuti nell’Aula il 2 ottobre 2015. D’Anna, all’epoca senatore di Ala, si rivolse alla collega indicandosi il pacco e “consigliando” alla senatrice di avvicinarsi.

Comunque – ha aggiunto D’Anna – penso che il Senato abbia fatto un errore. Come ho già rimarcato davanti alla Giunta quando sono stato audito, se un parlamentare non è sindacabile per le affermazioni fatte in aula ma lo diviene se esprime le medesime opinioni fuori dall’aula, dove finiscono le garanzie che tutelano deputati e senatori?“. “Non mi sembra che ci si possa girare tanto attorno: o le mie opinioni e le mie idee sono insindacabili dentro e fuori da Parlamento o, altrimenti, opinioni e idee dovrebbero rimanere confinate nelle aule, perché, una volta ‘fuori’ il parlamentare è passibile di querela. Io ho semplicemente risposto ai giornalisti che mi chiedevano cosa fosse accaduto tra me e la senatrice Lezzi che, come si vede dai filmati, aveva anche lei fatto dei gesti eloquenti. Ma dov’è l’invito alla fellatio? Fu il senatore Lucio Barani ad essere accusato di aver fatto quel gesto, io non ho fatto proprio nulla“,

ha concluso D’Anna.