MONDRAGONE. Bimbo va a scuola poi si scopre che è positivo al COVID. E’ caos sulla tracciabilità dei contatti

27 Aprile 2021 - 20:19

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Diversi casi di positività al Covid-19 si sarebbero verificati la settimana scorsa, in alcuni plessi scolastici del territorio e forse proprio questo ha indotto il Sindaco di Mondragone, Virgilio Pacifico, ad optare per la sospensione delle attività didattiche a partire da ieri, lunedì 26 aprile fino al 30.

Ma da quanto sta emergendo in queste ore, grazie ad alcune testimonianze, c’è qualcosa che non sta funzionando nella tracciabilità dei contatti, come racconta la mamma di una bambina frequentante il plesso “Fantini”, II Circolo Didattico. Secondo il racconto della donna, mercoledì 22 aprile, un compagno di classe della figlia, è stato costretto a far ritorno a casa dopo aver appreso della positività al coronavirus della mamma. Sottoposto al tampone nella giornata di giovedì, anche il ragazzo è risultato positivo al Covid.

Domenica sera, il Primo Cittadino è corso ai ripari chiudendo le scuole per una settimana. In tutto questo marasma, la compagna di classe seduta al banco confinante con quello del bambino positivo, non è mai stata chiamata dall’Asl per essere sottoposta al tampone, anzi, pare che il suo nominativo non sia mai stato inserito nell’elenco dei contatti più stretti. Di contro, nemmeno la scuola ha provveduto ad informare le famiglie di quanto accaduto come in genere avviene in questi casi e come ha fatto la Dirigente Scolastica del Terzo Circolo Didattico, che attraverso una nota datata 25 aprile 2021, ha informato la propria utenza della positività al Covid-19 di due alunni invitando tassativamente tutti i contatti stretti, a porsi in regime di quarantena fino ad ulteriori disposizioni delle autorità sanitarie.

È tutto davvero un caos, fermo restando che i bambini stanno pagando un prezzo troppo alto nella misura in cui per colpa degli atteggiamenti scellerati degli adulti, stanno rinunciando a “vivere” in prima persona, la propria istruzione, perché parliamoci chiaro, la DAD non potra’ mai avere la stessa valenza della didattica in presenza. Trascorrere parte della propria quotidianità in un contesto scolastico, è fondamentale soprattutto per lo sviluppo socio – affettivo e relazionale dei ragazzi ed in special modo dei bambini più piccoli.