MONDRAGONE. Cha caos in piazza Falcone, i vigili tentano di impedire ad un uomo di fotografare i gazebo di Alfredo Campoli. Stramazza al suolo e poi…

6 Maggio 2018 - 12:01

MONDRAGONE (G.G.) – Non possiamo mettere la mano sul fuoco sulle modalità precise su ciò che è capitato ieri in piazza Giovanni Falcone a pochi passi dal palazzo municipale di Mondragone che si affaccia in viale Margherita. Per cui vogliamo essere un po’ prudenti, promettendovi però che anche questo fatto, come capita spesso a Casertace, tenteremo di metterlo in grande evidenza nei prossimi giorni raccogliendo riscontri al momento non completi.

Un dato certo che i vigili urbani sono arrivati in piazza e avrebbero impedito ad un uomo di fotografare un mega gazebo in via di realizzazione davanti al bar della citata piazza Falcone.

I lavori sono in atto e sono curati da una ditta di casette di legno che i lettori di Casertace hanno già cominciato a conoscere. Direzione dei lavori in loco curata da Alfredo Campoli, già segnalato, sempre attualmente da noi, quale marito dell’assessora Tramonti.

Stando sempre a delle ricostruzioni non del tutto verificate, l’uomo intento a fotografare, non si sarebbe piegato al diktat dei vigili urbani, si sarebbe buttato per terra costringendo la polizia locale a chiamare l’ambulanza in quanto ha affermato da essere stato colpito da un malore.

Fin qui i fatti che conosciamo.

Dovremo capire se questa persona stesse fotografando il gazebo o anche l’interno del bar. Cosa quest’ultima che non si può fare senza l’autorizzazione del privato proprietario o gestore del locale.

Ma se stava fotografando il gazebo e questo gli è stato impedito, allora ci troveremmo di fronte ad un atto grave, tipico di un regime autoritario. Il gazebo, infatti, non è una proprietà privata. O non lo è completamente. Se viene installato su uno spazio pubblico, quel cittadino di Mondragone, come ogni altro cittadino, di quella superficie è proprietario di quota parte. Ammesso e non concesso che il gazebo nasca su una proprietà privata, non è perché il marciapiede è tuo ciò ti permetta di farci quello che ti pare dato che esistono norme che regolano rigidamente l’installazione di dehors, occorre un’autorizzazione amministrativa, cioè di diritto pubblico, un vero e proprio permesso a costruire, in quanto si tratta di opere che non possono essere certo effettuate con una semplice Scia. Rispetto a qualsiasi norma, alla possibilità che questa venga violata, ogni cittadino ha il pieno diritto di verificare e di fotografare quello che gli pare.

Avviso al signor Campoli: faccia il bravo. Se domani appuriamo che alla persona in questione si voleva impedire di effettuare la foto del gazebo, allora vuol dire che a Mondragone ci veniamo noi fisicamente, il sottoscritto davanti, e vediamo poi se questa vicenda di Campoli e di sua moglie assessora, la rimettiamo nel solco di una ragione nobile di opportunità.