Monnezza dei cantieri di RFI nascosta nei terreni agricoli e non solo. Nei guai imprenditori casertani, sequestrata la BEMA di Francesco e Michele Oliviero

19 Dicembre 2023 - 17:37

VILLA LITERNO – Due ordinanze cautelari personali, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda, sono state eseguite dai Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli a carico di due persone, imprenditori casertani titolari e gestori di fatto di aziende di trasporto e centri di recupero/trattamento di rifiuti. Dovranno rispondere di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.

In par­ti­co­la­re, il GIP ha ri­te­nu­to che il qua­dro in­di­zia­rio a ca­ri­co de­gli in­da­ga­ti fos­se gra­ve in quan­to ri­fe­ri­to alla re­da­zio­ne di for­mu­la­ri di iden­ti­fi­ca­zio­ne ri­por­tan­ti dati fal­si, sia in or­di­ne al sito di smal­ti­men­to, sia alla ti­po­lo­gia dei ri­fiu­ti, con­si­sti­ti in pie­tri­sco per mas­sic­cia­te fer­ro­via­rie, pro­ve­nien­ti dai can­tie­ri R.F.I – Rete Fer­ro­via­ria Ita­lia­na non­ché in im­bal­lag­gi di pla­sti­ca, di car­ta e di car­to­ne.

Se­con­do quan­to ri­por­ta­to in or­di­nan­za, i ri­fiu­ti ve­ni­va­no il­le­gal­men­te smal­ti­ti me­dian­te l’ab­ban­do­no su al­cu­ni ter­re­ni agri­co­li del­la pro­vin­cia di Ca­ser­ta e di Cam­po­bas­so.

Le at­ti­vi­tà emer­se nel cor­so del­le in­da­gi­ni, ana­li­ti­ca­men­te ri­co­strui­te nel ti­to­lo cau­te­la­re, han­no per­mes­so di in­di­vi­dua­re due flus­si il­le­ci­ti di ri­fiu­ti:

  • il pri­mo ri­guar­da la ge­stio­ne di com­ples­si­ve 300.000 ton­nel­la­te cir­ca di ri­fiu­ti spe­cia­li (pie­tri­sco del­le mas­sic­cia­te fer­ro­via­rie), rac­col­ti pres­so al­cu­ni can­tie­ri di RFI, ge­sti­ti dal­la so­cie­tà AR­MA­FER s.r.l., fit­ti­zia­men­te de­sti­na­ti alla so­cie­tà FON­TE­DIL s.r.l., fino a poco tempo fa almeno rappresentata da Luigi
    Cavaliere
    (non sappiamo se ancora è così), e smal­ti­ti il­le­gal­men­te su fon­di agri­co­li in­di­vi­dua­ti in Vil­la Li­ter­no (CE) e Guar­dia­re­gia (CB);
  • il se­con­do ri­guar­da la ge­stio­ne di com­ples­si­ve 1000 ton­nel­la­te cir­ca di ri­fiu­ti spe­cia­li (im­bal­lag­gi in pla­sti­ca, car­ta e car­to­ne e ri­fiu­ti mi­sti), pro­ve­nien­ti da im­pian­ti di re­cu­pe­ro del­la pro­vin­cia di La­ti­na e dal CIS di Nola, fit­ti­zia­men­te de­sti­na­ti alla so­cie­tà BEMA s.r.l. di Vil­la Li­ter­no (CE), di Francesco e Michele Oliviero, padre e figlio imprenditori, ma in real­tà ri­ven­du­ti ad igna­ri ac­qui­ren­ti.

Il GIP ha al­tre­sì ri­le­va­to che, a fron­te di tali quan­ti­tà di ri­fiu­ti il­le­ci­ta­men­te trat­ta­ti, l’in­giu­sto pro­fit­to de­ri­va­to alle so­cie­tà au­tri­ci del trat­ta­men­to è pari a cir­ca 4.000.000,00 euro.

Con­te­stual­men­te alla ese­cu­zio­ne del ti­to­lo cau­te­la­re, i Ca­ra­bi­nie­ri del NOE han­no sot­to­po­sto a se­que­stro l’im­pian­to di stoc­cag­gio del­la so­cie­tà BEMA s.r.l. di Vil­la Li­ter­no, in quan­to ri­te­nu­to per­ti­nen­zia­le al de­lit­to di cui al­l’art.452 qua­ter­de­cies c.p.

Il prov­ve­di­men­to ese­gui­to è una mi­su­ra cau­te­la­re, di­spo­sta in sede di in­da­gi­ni pre­li­mi­na­ri, av­ver­so cui sono am­mes­si mez­zi di im­pu­gna­zio­ne e i de­sti­na­ta­ri del­la stes­sa sono per­so­ne sot­to­po­ste alle in­da­gi­ni e, per­tan­to, pre­sun­te in­no­cen­ti fino a sen­ten­za de­fi­ni­ti­va.