MOVIDA VIOLENTA A CASERTA Armati di coltello a serramanico per le vie della città, denunciati due ragazzini di 14 e 16 anni

27 Marzo 2022 - 21:41

Fermati nei pressi della stazione nel corso di un normale controllo dei baschi verdi della Guardia di finanza, nascondevano in tasca le armi con lama da 6.5 centimetri.

 

 

CASERTA (r.s.) Sono stati fermati nel corso di un normale controllo e trovati in possesso di due coltelli a serramanico nascosti nelle tasche, entrambi con una lama di 6,5 centimetri. Due minori di Maddaloni, M.M. di 14 anni e A.G. di 16 anni, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura presso il Tribunale dei minori di Napoli per il reato di porto d’armi o oggetti atti ad offendere (di cui all’art. 4 L. 110/1975).

E’ accaduto nel primo pomeriggio di oggi nel piazzale adiacente alla stazione di Caserta, in piazza Garibaldi e, probabilmente, i baschi verdi della Guardia di finanza – Sezione operativa pronto impiego – hanno sventato una possibile aggressione o violenza da parte dei due giovanissimi che, una volta portati in caserma, hanno giustificato il possesso delle due armi bianche, dichiarando di averle portate con sé per “sentirsi più grandi”. Una giustificazione che poco ha convinto i militari e che certo non convince noi che ogni lunedì siamo costretti a raccontare il resoconto delle aggressioni, delle liti, delle violenze che si scatenano nelle cosiddette strade della movida a Caserta, così come ad Aversa o a Santa Maria Capua Vetere.

I due ragazzi di Maddaloni, che probabilmente erano da poco arrivati in città a bordo di un treno, certo non erano intenzionati a trascorrere una tranquilla domenica passeggiando lungo le strade della città o tentando di conoscere qualche bella ragazza. Chi esce di casa armato di un coltello a serramanico non lo fa per conquistare una donna o sentirsi più grande, ma perché ha intenzione di commettere un reato oppure di replicare ad un possibile sguardo di troppo, sfoderando un’arma. Ma questi non sono moschettieri. La penna di Dumas non avrebbe mai potuto scrivere una realtà così cruda e di bassa lega. Solo pochi giorni fa 13 minorenni di Marcianise sono stati denunciati per il pestaggio di un loro coetaneo di Capodrise, mentre ieri sera ad Aversa un ragazzino è stato aggredito da una baby gang. A Caserta lo scorso 29 agosto, per un fendente che gli recise l’arteria femorale, perse la vita il 18enne Gennaro Leone di San Marco Evangelista.

Da allora i servizi contro la movida violenta messi in atto nei fine settimana da Prefettura e Questura hanno intimidito le bande di piccoli malviventi che nei week end vengono a spadroneggiare nei pressi dei locali del capoluogo. Ma, in ogni caso tra alcool, droghe e altro facilmente si sono scatenate le risse. Se la presenza delle forze dell’ordine rappresenta, infatti, un deterrente, tutto ciò non basta comunque. Il numero di finanzieri, carabinieri e poliziotti in servizio movida è sottodimensionato ed è impensabile presidiare ogni angolo di Caserta e delle altre, grandi città di Terra di Lavoro. Se il Comune di Caserta, facesse la sua parte e attivasse le telecamere di videosorveglianza distribuite nel capoluogo ma non funzionanti, allora il controllo sarebbe sicuramente maggiore e permetterebbe ai bravi ragazzi che hanno tutto il diritto di divertirsi e stare insieme il sabato e la domenica sera, di poterlo fare in sicurezza. Questo rassicurerebbe loro, i loro genitori e la comunità tutta.