Mozzarella di bufala, il direttore Saccani insorge: “Stop alle aste online a doppio ribasso”
2 Agosto 2018 - 12:34
CASERTA – “Stop alle aste on line a doppio ribasso per i prodotti di qualita’. Si tratta di una pratica messa in atto dalla Grande distribuzione che svilisce l’eccellenza dell’agroalimentare, soprattutto del Made in Italy“. E’ quanto dichiara il direttore del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Pier Maria Saccani, intervenendo su una questione che vede l’organismo di tutela porsi a fianco di Coldiretti e Grana Padano, che hanno lanciato il grido di allarme.
“Questo tipo di aste – spiega Saccani – rappresentano una delle pratiche maggiormente svalorizzanti per i prodotti Dop e Igp, accanto alla massiccia presenza di prodotti civetta e al continuo ricorso a super offerte. Il percorso che dovrebbe invece coinvolgere la Grande Distribuzione deve al contrario essere volto a valorizzare al massimo i nostri prodotti, proprio come valore aggiunto anche dei punti vendita“.
Saccani paventa un fosco scenario futuro: “Il rischio – sostiene – e’ di essere tutti trasformati in commodities con un appiattimento nella percezione del consumatore. L’ulteriore problematica e’ rappresentata dal livello qualitativo dei prodotti. Con una corsa sfrenata al ribasso ovviamente la qualita’ dei prodotti non potra’ che diminuire con perdita di competitivita’ sui mercati. E non dobbiamo dimenticare che l’Italia produce qualita’, non quantita’“.
Il Consorzio valutera’ quindi di proporre all’assemblea dei soci una rinuncia volontaria alla partecipazione alle aste della Grande distribuzione: “Le aste vanno bene per i quadri, non per il cibo – incalza Saccani – e noi intendiamo portare avanti, insieme agli altri Consorzi e alle organizzazioni di categoria, una battaglia che fa bene all’agroalimentare italiano. Confidiamo nel sostegno del ministro Centinaio, che sin dalle sue prime uscite pubbliche ha rimarcato il suo impegno nella difesa del Made in Italy. A lui chiederemo un incontro sul tema, attraverso le associazioni che rappresentano i nostri Consorzi. I tempi sono maturi – conclude il direttore – per una concreta valorizzazione, anche etica, in particolare del sistema Dop e Igp“.