NAPOLI. Quindicenne muore dopo un tentativo di rapina al carabiniere. Ritrovato il motorino del complice
1 Marzo 2020 - 16:17
NAPOLI – Un tentativo di rapina nella notte, in pieno centro di Napoli. La vittima, un carabiniere in borghese, che reagisce per difendersi, uno degli aggressori, un giovane di 15 anni, Ugo Russo, che rimane senza vita sul selciato. È andata così, secondo la prima ricostruzione investigativa, la tragica sequenza che ha sconvolto Napoli, rilanciando l’allarme su una generazione di giovanissimi che rischia di perdersi ogni giorno nella spirale del crimine.
Sarebbe iniziato tutto quando un carabiniere fuori servizio, mentre era in auto con la fidanzata e stava parcheggiando la macchina in via Santa Lucia, è stato aggredito pistola in pugno (che poi si è rivelata un’arma giocattolo, replica di una Beretta 92), da un rapinatore che ha puntato l’arma contro il finestrino nell’intento di impossessarsi dell’orologio Rolex. Il militare (che è in servizio in provincia di Bologna) ha spiegato di essersi prima qualificato, avvertendo l’aggressore di essere un carabiniere e di aver sentito anche “scarrellare” la pistola; a quel punto ha estratto la sua arma di servizio, sparando tre colpi.
Il 15enne, risultato incensurato, poi è spirato al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, devastato completamente all’alba dagli amici del ragazzo.
Poco fa è stato ritrovato il motorino in sella al quale si trovava Ugo Russo. Abbandonato dal complice 17enne, fermato per rapina, è ora sotto sequestro.
Intanto, riaprirà questa sera alle 20 il reparto di primo soccorso dell’ospedale. “I miei operatori stasera saranno tutti al loro posto, nonostante molti di loro siano sotto choc per quattro accaduto – ha dichiarato il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva -. Hanno distrutto tutto, senza alcun rispetto non solo per chi lavora, ma nemmeno per i pazienti che in quel momento erano nell’osservazione breve intensiva, l’Obi”. “In tanti anni di direzione sanitaria in diversi presidi non mi era mai capitato di assistere a un episodio del genere – aggiunge – I miei operatori sono tutti sotto choc e’ molto preoccupati, qualcuno e’ stato strattonato ma stasera ognuno sara’ al proprio posto. E’ tutto da rifare – conclude – non solo nel pronto soccorso, ma nell’educazione, nel rispetto, nella coscienza civica nei confronti di chi lavora”.