Neonato “lasciato” all’obitorio. La Procura precisa: “Né i parenti, né il Comune hanno richiesto la salma”

18 Luglio 2019 - 17:45

CASERTA – A seguito del decesso del neonato il pm ha proceduto al conferimento dell’incarico per l’espletamento dell’esame autoptico ai medici legali, mediante avviso di accertamento tecnico non ripetibile per la persona offesa.

I consulenti tecnici venivano investiti di specifici quesiti medico legali necessari allo svolgimento di attività investigative da parte della Procura. Indipendentemente dai tempi di svolgimento della consulenza tecnica, al termine dell’espletamento dell’autopsia sulla salma del piccolo Amasiou David, i medici legali nominati provvedevano a consegnare tempestivamente ai responsabili dell’obitorio dell’azienda ospedaliera di Caserta la scheda Istat e il nulla osta al seppellimento della salma

Malgrado il tempestivo rilascio del nulla osta la salma non è stata pretesa da alcun familiare. Va precisato che quando si verifichino ipotesi di mancata attivazione per il rilascio della salma, l’Uoc di Medicina Legale investe della questione il Comune dove è avvenuto il decesso, affinché tramite i propri uffici si adoperi per la ricerca dei familiari.

Nel caso di specie, non essendosi presentato alcun ritiro della salma, in data 11-12 la unità di medicina legale dell’ospedale di Caserta provvedeva ad inoltrare una prima Pec al Comune di Caserta, al fine di notiziare l’ufficio preposto e ottenere le formalizzazione delle procedure per l’intero del feto in oggetto presso il cimitero di Caserta, essendo state perfezionate le correlate attività medico-legali e constato il mancato ritiro da parte dei familiari o dalla ditta di onoranze funebri.

Si sono susseguiti ulteriori solleciti da parte dell’ultima di medicina legale senza ottenere alcun riscontro. Sono ancora da accertare le cause. Mai pervenuta da parte della madre del piccolo David neppure per il tramite del difensore di fiducia il quale solo a distanza di 8 mesi ha inoltrato una mail alla Direzione Sanitaria dell’ospedale di Caserta.

Alcuna responsabilità, quindi, è da attribuire a quest’Ufficio in ordine ai fatti accaduti né tanto meno al Pubblico Ministero di turno che ha gestito la vicenda, con solerzia e professionalità, sin dalla comunicazione della notizia del reato”.