Noto medico dell’ospedale di CASERTA indagato per la truffa degli incidenti con avvocati e giudici di pace. E anche il papà, primario ed ex assessore…
23 Maggio 2025 - 19:29

Un nome storico della professione del capoluogo, già una volta colpito da vicissitudini giudiziarie
CASERTA – A pochi mesi di distanza dall’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere sui falsi incidenti auto tra le province di Caserta e Napoli, ancora una volta l’agro Aversano e in particolare la città di Casal di Principe sono al centro di indagini su truffe assicurative.
Infatti, non per la prima volta, la città di Casale si dimostra capitale provinciale e forse nazionale di questa pratica.
Come scritto stamattina, un avvocato di San Cipriano D’Aversa, con studio a Casal di Principe, il 38enne Giuseppe Luongo, è ritenuto dagli inquirenti del nucleo Pef della Guardia di finanza di Caserta una specie di organizzatore di questa maxi truffa.
Un imbroglio che portava grandi guadagni che poi venivano in parte elargiti tra i diversi avvocati coinvolti, tra cui la moglie di Luongo, anche le avvocata, Luigia Daniela Conte (CLICCA QUI PER TUTTI I NOMI), ma anche nei confronti dei medici nominati dai giudici di pace, pure questi ultimi compiacenti e destinatari di regalie dal gruppo di Luongo.
I tre giudici di pace indagati sono Bruno Dursio, Rodosindo Martone e Maria Gaetana Fulgeri, rispettivamente di Napoli, Caserta e Maddaloni.
Tornando, invece, ai camici bianchi indagati, ha fatto un certo scalpore a Caserta leggere il nome di Danilo Lisi, 46 anni, medico in servizio all’ospedale di Caserta e al comando dell’Unità operativa complessa Risk Managment, ovvero quella relativa ai casi di malasanità.
Bagno Lisi fu già indagato qualche anno fa per un’altra storia. E poi la sua posizione fu archiviata, relativamente allo scandalo delle false attestazioni di servizio all’ospedale Sant’Anna e san Sebastiano di Caserta.
A pesare favorevolmente sulla posizione di Lisi e di altri 25 indagati fu la circostanza che quella inchiesta, nata da un’altra indagine sugli appalti all’ospedale di Caserta finiti nel mirino del clan dei Caselesi, si sviluppò anche a delle intercettazioni che, però, essendo legate agli investigazioni sulla questione degli appalti, non potevano essere utilizzate per un procedimento diverso.
Danilo Lisi, inoltre, e anche figlio di Carmine Lisi, il passato primario all’ospedale di Caserta e in passato assessore al patrimonio del comune di Caserta. Anche papà Lisi fu coinvolto in un’inchiesta su falsi incidenti e truffe assicurative, processato ma non ci pare risultò condannato.