ODIOSO PRIVILEGIO DI CASTA. Vaccini “aum aum” ai collaboratori di De Luca

23 Marzo 2021 - 18:55

A più di 12 ore dal momento in cui è venuta fuori la notizia dell’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega in consiglio regionale Gianpiero Zinzi, non è arrivata alcuna replica. E questo depone molto male. E per il capo di Gabinetto. IN CALCE ALL’ARTICOLO IL LINK CON IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE

 

CASERTA(g.g.) L’uso del condizionale è ortodosso quando un rappresentante delle istituzioni, in questo caso stiamo parlando del consigliere regionale Gianpiero Zinzi, capogruppo della Lega, utilizza lo strumento, giuridicamente riconosciuto, dell’interrogazione. Perchè se un consigliere regionale interroga, è perchè ha raccolto degli elementi solidi ma che non gli danno la certezza sul fatto che qualcosa sia avvenuto realmente.

Per questo, gli chiede diretta ragione a chi ha in mano la cosiddetta amministrazione attiva, nel caso sempre della Regione, al presidente De Luca o ad un suo assessore.

Siccome questa storia dei possibili imbucamenti dei componenti della cosiddetta unità di crisi regionale, su cui abbiamo scritto di tutto e di più nell’ultimo anno, sarebbe gravissima, quand’anche largamente prevedibile, almeno da noi che ben conosciamo i personaggi che la compongono, sarebbe stato opportuno essendo venuta fuori la notizia dell’interrogazione già dalla mattinata di oggi, che il presidente De Luca o chi per lui, rispondesse compiutamente.

Anche perchè in questo caso non c’è da fare molti discorsi. O è sì oppure è no. Se, come ipotizza Zinzi, Giulivo, cioè il dirigente ai lavori pubblici che De Luca ha voluto fortemente capeggiasse l’unità di crisi e gli altri componenti della stessa Verdoliva e compagnia, ma a quanto pare nelle ultime ore sarebbe saltato fuori anche il nome del capo di gabinetto del presidente della Regione, e quello del capo ufficio stampa dell’unità di crisi….ops Paolo Russo, chi si rivede, il grande amico e compagno di giochi tra Speranzella e dintorni di Antonello Velardi.

Se effettivamente le cose sono andate (al riguardo non si capisce per quale motivo se Zinzi ha torto, non sia arrivata una risposta a strettissimo giro di tempo) come ipotizza il capogruppo della Lega in consiglio regionale, ci troveremmo di fronte, e il fatto, ripetiamo, non ci sorprenderebbe ad una arrogante riattestazione di un privilegio di tipo feudale, fotocopia della modalità odiosa con cui lo scorso 27 dicembre, primo giorno della vaccinazione, Vincenzo De Luca, facendo ciò che il presidente della repubblica Sergio Mattarella non si è sognato nemmeno lontamente di fare, dando lui sì l’esempio aspettando il suo turno di vaccinazione e facendo la fila allo Spallanzani, ha preteso di ricevere la prima dose di vaccino, rubandola ad un medico o ad un paramedico che secondo legge e protocollo, ne aveva diritto.

 

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