Operaio morto nel cantiere, Cgil accusa: “Misure di sicurezza non rispettate”

8 Agosto 2025 - 12:07

Deceduto, ieri, cadendo in uno scavo nel cantiere edile presso il quale stava lavorando

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ROCCA D’EVANDRO – Ancora una tragedia sul lavoro nella nostra provincia: nella giornata di ieri, a Rocca d’Evandro, un operai, Francesco Porceddu, 54 anni, ha perso la vita cadendo in uno scavo in un cantiere edile. “Da quelle che sono le prime notizie sembra abbia ceduto la terra dello scavo e questa è una cosa che accade quando lo scavo non è eseguito con tutte le misure di sicurezza che devono essere comunque predisposte dall’azienda”. Lo dichiara la segretaria della Fillea Cgil di Caserta Irene Velotti che commenta la tragedia avvenuta nella pomeriggio di ieri in un cantiere per la realizzazione della nuova rete fognaria.

In questo ennesimo tragico infortunio che si aggiunge alla carneficina in atto una cosa è certa, se fosse stato eseguito lo scavo applicando le norme di sicurezza il lavoratore tornava a casa dalla moglie e dalle 2 figlie – prosegue Velotti – È necessario attivare una procura nazionale perché ormai è insostenibile e non comprensibile la deriva che si sta determinando sulle morti sul lavoro, una piaga che si sta aggravando sempre di più. In ogni caso la Fillea Cgil è a fianco della famiglia, vicini nel dolore e pronti a ogni esigenza che si presenterà”, conclude Velotti.

“Un’altra esistenza spezzata – aggiunge Sonia Oliviero, segretaria generale della Cgil Caserta – Un’altra famiglia distrutta. Un altro nome che si aggiunge alla lunga lista di chi muore sui luoghi di lavoro. E lo diciamo con forza, il cordoglio non basta: serve una denuncia politica forte, netta, senza ambiguità. Le morti sul lavoro non sono mai casuali. Sono il prodotto diretto di un sistema che ha scelto il profitto, la velocità, il massimo ribasso, sacrificando la sicurezza e la dignità delle persone. Un sistema in cui spesso le imprese operano senza controlli, senza formazione, senza garanzie. Dove la precarietà è la regola e la vita di chi lavora è un dettaglio trascurabile.

Il numero di infortuni anche mortali in provincia di Caserta continua a crescere: cifre spaventose, che gridano vendetta. Non accettiamo più il silenzio delle istituzioni, né la retorica vuota di chi parla di “fatalità” e si limita al cordoglio. Chiediamo azioni concrete, a partire dal pieno rilancio dell’Osservatorio sulla Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, costituitosi presso la Prefettura di Caserta, che dopo un solo incontro e nonostante le ripetute sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, non ha ancora dato seguito al confronto. Serve una regia istituzionale permanente, che affronti strutturalmente questa strage quotidiana“.

Ribadiamo – continuano le sindacaliste – che la sicurezza non è un lusso. È un diritto costituzionale. E chi non garantisce sicurezza, non dovrebbe avere il diritto di fare impresa. La Cgil continuerà a denunciare, mobilitare e proporre: per un modello di sviluppo che metta al centro le persone, non il profitto. Ogni vita persa è una ferita collettiva. E ogni ferita è un monito a non fermarci”.