Ora è ufficiale: 130 dipendenti del Carrefour Campania sono stati licenziati. Ecco i soldi di buonuscita che prenderanno

22 Maggio 2018 - 16:45

MARCIANISE (g.g.) – Sul tavolo di contrattazione, che potremmo anche definire tavolo di liquidazione, tra la società che espone in Italia il marchio Carrefour, cioè la SSC srl ed i sindacati, insistevano esigenze principali ed altre secondarie. In apparenza, quelle principali erano legate al destino di 130 lavoratori a tempo indeterminato che, di qui ad un mese, rimarranno disoccupati.

In realtà, questa era solo l’esigenza secondaria, perchè in primis c’era da soccorrere la necessità di salvare la faccia ai sindacati, soprattutto a chi li ha rappresentati, a nostro avviso, male, all’interno del Carrefour ubicato nel Campania, e anche, perchè no, delle 5-6 persone, i cui nomi potrete leggere nel verbale di riunione che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, di quello che si può considerare una sorta di braccio armato, di squadriglia territoriale incaricata di fare, a Caserta, quello che Carrefour sta facendo in molte altre parti d’Italia: una dismissione aggressiva, non graduale soprattutto perchè improvvisa, consumata in tempi rapidissimi tra il momento in cui i dipendenti sanno del loro destino e quello in cui questo loro destino troverà compimento.

E il tempo in cui il destino si compirà è noto: Carrefour chiuderà i battenti definitivamente entro e non oltre il 30 giugno. Se leggete con attenzione il documento, tutta la parte della possibile ricollocazione all’interno di altri punti vendita sparsi per l’Italia, dei 130 dipendenti di Marcianise, è vincolata,

imbragata, subordinata a una serie di condizioni che poi finiscono per farla diventare tutt’altro che sicura, tutt’altro che certa: “Ove ve ne sia necessità e per quelle mansioni bla bla bla…“.

Condizioni che fanno comprendere tranquillamente che quel posto non verrà recuperato nemmeno da giovani disponibili a trasferirsi al nord.

E a quel punto, sa di beffa quel copia-incolla, evidentemente attinto da altri documenti simili, in cui l’azienda si impegna a pagare, per un anno, un fitto di 600 euro al mese a chi si trasferisce, nonchè 1.500 euro una tantum per il trasloco.

Superata questa parte, puramente retorica, veniamo ai fatti più concreti. In termini tecnici, si chiama indennità all’esodo, in sostanza, parlando come si mangia, si dice buonuscita. Nei giorni scorsi erano circolati dei numeri. Dall’accordo ci appropriamo dell’ufficialità: 32 mila euro lordi a chi se ne andrà senza protestare e firmando la conciliazione (dovrebbero essere circa 20 mila euro netti) e 13 mila euro lordi (8/9mila euro netti che portano la somma complessiva a poco meno di 30 mila euro realmente intascati dai lavoratori) per chi se ne va entro il 10 giugno.

Ovviamente tutti accetteranno questa seconda condizione e quindi le porte del Carrefour saranno chiuse definitivamente a giorni.

Per quanto riguarda la faccia dei sindacati, la si prova a salvare nelle ultime righe, in cui si scrive, più che all’azienda, alle istituzioni locali, che la posizione resta la stessa e che i 130 vanno ricollocati magari nella stessa area di lavoro in cui hanno operato fino ad oggi e in cui la Comes Commercio e Sviluppo srl dovrebbe insediare, a quanto si dice, un grande negozio Primark.

Il richiamo ai tavoli istituzionali è puramente pleonastico, perchè al di là di quattro parole buone dette a puro titolo figurativo, il sindaco di Marcianise se n’è fregato altamente di questa vicenda. A noi invece ha appassionato e continueremo a seguirla anche nei prossimi tempi.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL VERBALE DI INCONTRO TRA I RAPPRESENTANTI DELL’AZIENDA COLLEGATA A CARREFOUR E I SINDACATI: