ORDINE DEGLI AVVOCATI Tutte le preferenze dei 21 eletti. Trionfa la lista di Angela Del Vecchio, maggioranza assoluta

25 Settembre 2021 - 17:31

I sostenitori di Annamaria Sadutto prima eletta, compiono un clamoroso errore di valutazione e ottengono un solo seggio. Due a testa alle liste “Rinascita forense” e “Avvocatura libera”, uno per “Passione e impegno forense”

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) I nemici di Angela Del Vecchio non hanno imparato nulla dalla storia recente. Più colpi le infliggono ad personam e più lei, l’avvocatessa di Capua, rafforza la sua influenza, aggiungendo la capacità che, piaccia o no, possiede quale organizzatrice di gruppi di avvocati che riescono a coagularsi rispetto ad obiettivi comuni e ben definiti.

Rispetto alla volta scorsa, abbiamo seguito molto meno, anzi non abbiamo seguito affatto, la campagna elettorale riguardante il voto per la elezione del nuovo consiglio dell’Ordine degli avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere. Ma ci siamo tenuti informati e abbiamo appreso che, ancora una volta, Angela Del Vecchio è stata tenuta fuori dalla competizione  per una incompatibilità decretata da un gruppo di avvocati costituenti una sorta di commissione di garanzia o qualcosa del genere, sotto l’egida del commissario, avvocato Cri cri. Questo ha determinato una mobilitazione ancora maggiore della sua squadra. Ora, siccome riteniamo che chi segue la linea della Del Vecchio non lo faccia in quanto ipnotizzato o ipnotizzata dalle sue pur favolose fotografie da spiaggia che hanno rallegrato l’Instagram-estete 2021 ma la seguono, come cantavano le mitiche Sabrina Salerno e Jo Squillo perché “oltre alle gambe c’è di più” (e tanto ancora, aggiungiamo noi) è evidente che il ricercar ragioni ogni volta per farla fuori dalla contesa elettorale, viene valutato come un sopruso, come un’azione attraverso la quale si vanno a cercar cavilli che poi diventano, però, strumenti non certo onorevoli, per chi li utilizza, di negazione di una evidenza democratica.

E dev’essere per forza così. Dev’essere così perché in tanti non la seguirebbero se questa persona non possedesse qualità umane e professionali significative.

Voglio di nuovo ragionare partendo da un mio punto di vista. In quelle rare occasioni in cui ho scambiato qualche messaggio facebook con l’avvocato Del Vecchio sono rimasto un po’ interdetto di fronte al numero industriale di emoticon con cui, lei, dava riscontro a qualche messaggio, lo confesso, un po’ impertinente. Tanti emoticon alla maniera di un’adolescente, alla maniera di un nativo o di una nativa digitale e non di una signora indubbiamente avvenente che, comunque, ha doppiato la soglia dei 48 anni. Tutto sommato, però, il sottoscritto oltre a svolgere come una sorta di atto liberatorio rispetto alle necessità quotidiane che lo obbligano a scrivere articoli ricchi di complessità, la parte di uno dei centomila provoloni che sicuramente rompono le scatole alla Del Vecchio un giorno sì e l’altro pure, ha avuto la possibilità di assistere e di commentare a diverse elezioni del consiglio dell’Ordine degli avvocati.

Ogni volta, l’avvocatessa capuana ha aumentato i suoi consensi. Se con lei ci sono avvocati che da anni e anni la sostengono e se altri ad ogni tornata, se ne aggiungono, vuol dire che qualche merito la Del Vecchio lo avrà. Il non riconoscerlo, il tentativo di delegittimarla continuamente, magari tenendo in vita e alimentando ogni volta un pregiudizio nei suoi confronti, rappresenta un errore madornale. Non perché lo diciamo noi, ma perché lo dice soprattutto il risultato uscito oggi dall’urna. L’intelligenza, quella ampia, articolata deve essere in grado di mettere insieme la sorpresa derivata da quegli emoticon che forse fanno il paio con certi meravigliosi costumi da bagno adolescenziali o post-adolescenziali (ma bisogna pur averlo il fisico per fare l’adolescente a vita) con la constatazione liberale, logica, assorbita da evidenze positiviste, com’è sicuramente quella dei numeri dell’incontestabile aritmetica, che questa qui è brava, è all’altezza prim’ancora, forse addirittura molto che “prim’ancora”, che bona. Ci piaccia o no, questa si chiama democrazia. E non è che la democrazia, come capita spesso a una certa sinistra salottiera, è buona solo quando esprime risultati graditi ai salottieri di cui sopra. La democrazia è tale perché ogni suo verdetto legittima chi ne è oggetto. Quello che può fare chi perde è combattere alla luce del sole, senza sotterfugi, senza preparare ribaltoni come quello ad epilogo disastroso, realizzato la volta scorsa da Adolfo Russo e Renato Iaselli. Noto che la Annamaria Sadutto, sostenuta anche dall’attuale sindaco di Santa Maria C.V. Antonio Mirra che queste elezioni le ha decisamente perse, risulta, comunque, la prima eletta. I suoi 850 e passa voti raccolti non si tradurranno in na responsabilità di governo ma, non la relegano certo ad un ruolo di oppositrice, minoranza pur che sia.

Un consiglio prima di darvi i nomi dei 14 eletti della lista della Del Vecchio da cui uscirà il nome del presidente e degli altri 6 che dovranno svolgere azione di controllo usciti dalle liste della stessa Sadutto e del venerandissimo quanto simpaticissimo Elio Sticco.

Se volete battere la Del Vecchio, dovete piantarla di imbavagliare, incatenare ogni volta il processo democratico impedendole di candidarsi. Se volete battere la Del Vecchio dovete togliere dalla controluce dei vostri ragionamenti quelle allusioni, quei risolini sulla sua indubbia gnoccaggine che, però, l’avvocatessa fulva ha dimostrato di poter portare con grande dignità, dato che quando si veste e indossa l’abito della professionista vale esattamente, se non addirittura di più, di quando ciba un po’ la sua impronta di Peter Pan al femminile con quei pochissimi centimetri quadrati di tessuto che le coprono il giusto indispensabile.

Qui sotto l’elenco dei 20 eletti nel consiglio dell’Ordine. Tutti i 14 candidati della lista “Dignità forense”, quella della Del Vecchio, sono stati eletti ed esprimeranno una maggioranza schiacciante, almeno all’inizio. Si tratta di Emilia Borgia, Tiziana Ferrara, Gianmarco Carozza, Ugo Verrillo, Marisa De Quattro, Crescenzo Di Tommaso, Paolo Falco (figlio dell’ex sindaco di Caserta Gigi Falco), Salvatore D’Albenzio, Rosaria Zema, il mondragonese ex assessore comunale Claudio Petrella, Laura Cataliotti, Marco Gentile, Antonio Spallieri, Pasquale Romano.

Gli altri sette eletti sono la già citata Annamaria Sadutto, moglie dell’avvocato Alberto Martucci e, a quanto ci risulta, potenziale consuocera del sindaco di Caserta Carlo Marino; Giuseppe Gallo, Roberto Santoro, Francesco Nacca, Mario Palmirani, Luciana Teresa Basilica e, infine, Bruno Amirante. Nel dettaglio il decimo eletto Francesco Nacca che ha riportato 591 voti e l’ultimo degli eletti Bruno Amirante (486 voti) si sono candidati nella lista “Rinascita forense”, mentre Annamaria Sadutto, candidata per “Futuro forense” con 853 voti di preferenza che dimostrano la realizzazione di una strategia non felicissima fondata sulla cannibalizzazione del consenso che magari, un po’ distribuito meglio tra gli altri componenti della sua lista, avrebbe potuto consentire di avere almeno un altro seggio nel consiglio dell’Ordine. Giuseppe Gallo per la lista “Passione e impegno forense”; Luciana Teresa Basilica per “Avvocatura libera”. Il 14esimo degli eletti Palmirani (559 voti) anch’egli di Avvocatura libera, lista nella quale forse si è votato in maniera più intelligente rispetto alla lista di Futuro forense.

 

I quadro completo delle preferenze raccolte da ognuno degli eletti lo potrete consultare da noi, pubblicato in calce a questo articolo.