ORE 13.47 ESCLUSIVA. Clamorosa fuga del super boss Antonio Delli Paoli, pullastriell, capostipite della camorra marcianisana e fondatore del clan con i Piccolo-Quaqquaroni
4 Gennaio 2025 - 13:48
Non è rientrato in carcere dopo un permesso natalizio. Il suo nome si accoppia a quello di Paolo Cutillo e alle vicende che dagli anni 80 in poi in relazione all’appartenenza alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo portarono alla scissione con i Mazzacane alla terribile guerra di camorra che seminò centinai di morti e rese necessario la dichiarazione di un coprifuoco
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MARCIANISE (g.g.) Prima di tutto la notizia: Antonio Delli Paoli, 75 anni, condannato all’ergastolo, che chiamare super boss della camorra marcianisana, costruttore del clan che non a caso reca il suo nome e quello dei Piccolo Quaqquaroni, è, da qualche ora ufficialmente un latitante, e che latitante! Non è rientrato, infatti, in carcere alla scadenza del permesso natalizio ottenuto dalle autorità penitenziarie e ora è attivamente ricercato da polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ci sono 10 nomi di camorristi, destinati a passare alla storia della criminalità organizzata casertana. La storia è affare di storici e siccome noi amiamo questa disciplina, questa materia, ci siamo prodotti quando abbiamo avuto un po’ di tempo per farlo in articoli a cui abbiamo cercato di fornire i crismi della narrazione storica, frutto di letture molto avvincenti di ordinanze in cui erano presenti spunti che ci permettevano di conoscere alcuni filoni criminali partendo dai loro primordi
Particolarmente interessante (clicca qui per leggere uno dei nostri articolo di ricostruzione) furono quegli atti giudiziari contenenti i contributi che nel breve periodo in cui gli fu data la credibilità del collaboratore di giustizia fornì Salvatore Belforte,(clicca qui per leggere un secondo articolo) fratello di Domenico Belforte o Mimì Mazzacane che dir si voglia, fondatore col fratello, dell’omonimo clan che scaturiva direttamente dall’esperienza criminale marcianisana costruitasi attorno ad una univoca appartenenza alla Nuova Camorra Organizzata di Raffale Cutolo prima della scissione tre i Mazzacane e i Quaqquaroni che determinò una delle guerre di camorra, ma in generale una delle guerre attinenti alle rivalità e allo scontro più importanti della storia (rieccoci con la storia) mondiali per quanto riguarda questa particolare materia
Paolo Cutillo da una parte, ucciso – questa è la verità ufficiale – in un conflitto a fuoco con i carabinieri da cui scampò Mimì Belforte mentre i due erano reduci da un omicidio commesso a San Nicola La Strada. Verità ufficiale perché esiste una vulgata marcianisana che racconta un’altra storia e cioè del colpo fatale che uccise Paolo Cutillo sarebbe stato esploso proprio dalla pistola di Domenico Belforte il quale, possedendo già le stimmate del capo, non avrebbe mai perdonato a Cutillo di averlo trattato come una sorta di proprio servo durante una detenzione carceraria
Dall’altra parte c’era un altro capo che si chiamava Antonio Delli Paoli il quale, insieme, alla famiglia Piccolo, quella dei Quaqquaroni, dopo diversi tentativi di trovare una quadra su un territorio di Marcianise evidentemente troppo piccolo per due clan così aggressivi e famelici, entrò in guerra con i Mazzacane in una faida che portò, caso unico nella storia del nostro paese, alla dichiarazione di un vero e proprio coprifuoco firmato dal Ministero degli interni e della Prefettura di Caserta.