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OSPEDALE DI CASERTA. Non è il Ronaldo dell’oculistica, ma è uno da 250 retine all’anno. Valerio Piccirillo sarà il valore aggiunto dell’Oculistica casertana

31 Luglio 2018 - 21:06

CASERTA(g.g.) Quando il medico è bravo, è anche conteso. Quando è conteso, ogni discorso su carri politici, su raccomandazioni, su acrobatiche procedure di mobilità, diventa ozioso, inutile, irrilevante. Un bravo specialista è in grado di portare con sé una colonia di pazienti che lo seguirebbero anche in capo al mondo.

Per cui, l’impressione è quella di una sorta di calciomercato: un’azienda ospedaliera o sanitaria di tipo pubblico provano a farlo arrivare nelle proprie fila, per aumentare gli introiti in ragione dell’appeal di quel medico e dei pazienti che è in grado di coinvolgere stabilmente in un rapporto di fiducia che, quando si tratta di malattie, molte volte diventa autenticamente inscindibile.

Valerio Piccirillo è un oculista molto stimato. Ma al di là di questo, che conta fino a un certo punto, anzi può contare poco perché la stima può essere anche frutto di un’umana debolezza, non legata necessariamente alle qualità professionali, dicevamo, al di là di questo, a contare sono i suoi numeri, come a contare per un centravanti sono i gol che segna. Roba oggettiva su cui è difficile applicare la pur legittima valutazione soggettiva. Ci dicono, e il sottoscritto, suo malgrado ormai, per motivi personali, con l’oculistica ha un rapporto stabile, che Valerio Piccirillo sia tra i più bravi in questa provincia.

Ce lo dicono specialisti che noi consideriamo dei luminari, ma soprattutto ce lo dicono i numeri. Perché se uno compie 200 o più interventi chirurgici sulla retina e sul vitreo, , vuol dire che è bravo e basta. Perché quel tipo di intervento, se lo sai fare, dai la possibilità a chi lo subisce di continuare a vedere, almeno in parte; se, invece, non lo sai fare, il paziente, nel giro di poco tempo, sarà un non vedente. 

Con 200 o 250 interventi alla retina, si crea un fluviale passaparola che garantisce a Valerio Piccirillo una sorta di consenso bulgaro nel momento in cui decide di partecipare ad una procedura di mobilità, in una graduatoria che lo vede incasellato in seconda posizione, con il primo che ha già fatto sapere di non essere interessato alla conduzione del reparto di oculistica dell’ospedale di Caserta, da noi definito così, cioè reparto, per semplificare, altrimenti qui tra Dipartimenti, UOC, UOSD e UOS nessuno ci capisce un tubo.

Il contratto sarà di 6 mesi, ma potrebbe anche essere rinnovato. Lui ha anche tentennato in un certo momento. Poi come tanti altri colleghi oculisti che nell’ospedale hanno subito lo stesso trattamento, ha ripensato alle sofferenze e alla frustrazioni patite ed accumulate da suo padre Onofrio, anche lui oculista di valore, alle dipendenze dell’allora primario Ferdinando Romano (contro il quale ha vinto una causa per mobbing), uno che se fai un referendum tra tutti gli oculisti che hanno operato al suo fianco, non ne trovi uno che ne parli bene.

Valerio Piccirillo dovrebbe entrare in servizio a partire dal prossimo primo settembre come dirigente di I livello nell’Unità Operativa di Oculistica Sicuramente un inserimento che fa fare un passo avanti all’ospedale di Caserta, considerando anche la sua giovane età, deve compiere ancora 42 anni, al massimo nosocomio di questa provincia. 

Una buona mossa operata dal dg Mario Ferrante che, ribadiamo il concetto, a tutti quelli che in queste ore sputano fiele, sarà difeso da noi fino a quando le agenzie della pseudo informazione prezzolata, quelle che firmavano convenzioni da 50 mila euro con l’ospedale e che ora con questo direttore hanno esaurito la mangiatoia, lo terranno sotto scacco. Loro continueranno a farlo e noi a quel punto pubblicheremo, una volta e per tutte, quelle delibere, così faremo nomi e cognomi, delle aziende e di chi ci lavorava, veicolando non certo il consenso di lettori o telespettatori, cioè del mercato, ma semplicemente forme vergognose e becere di assistenzialismo.