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S.MARIA C. V. Nicola Leone spavaldo salva la poltrona di Baldassarre. Ma il caso dell’ospizio di Gravante rischia di esplodere

9 Maggio 2018 - 19:22

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – I consiglieri comunali del Pd sono andati a Palazzo Lucarelli con una precisa intenzione: sfiudciare presidente della Commissione edilizia Baldassarre. E’ andata a finire che alla riunione della commissione edilizia si è presentato il consigliere Leone, atto di spavalderia, che però ha consentito di vincere le titubanze del consigliere di maggioranza Fumante, per cui la sfiducia al consigliere Baldassare è stata respinta, 3 voti a 2. Ed è quello relativo al permesso a costruire chiesto dall’imprenditore Mario Gravante per edificare una casa di riposo in zona Sant’Andrea.

L’accusa che si fa a Baldassarre, che ha lavorato in passato come tecnico, ben remunerato, da Mario Gravante, è proprio di aver preso in mano una pratica relativa a un interesse importante di tipo economico di un imprenditore a lui legato da rapporti economici. Sempre rimanendo a Gravante, uno che di solito non si defila quando c’è da polemizzare, ha lanciato un attacco all’opposizione Pd. non ha convinto granchè visto che non si tratta di un semplice permesso a costruire che normalmente non passa al vaglio della Commissione edilizia e del consiglio comunale,  essendo materia di competenza del dirigente. Bensì di un intervento non conforme agli strumenti urbanistici, e che necessità, per questo motivo, del passaggio in Consiglio Comunale, alla stregua di una variante del piano regolatore, trattandosi, in questo caso, di una variante del  piano di lottizzazione peep.

Cerchiamo di inquadrare, aldilà delle polemiche, la questione in termini seri. L’area dove Gravante vuole costruire fa parte della lottizzazione di edilizia economica e popolare denominata comparto SIATA. Si tratta di una 167 per intenderci, di un’area  che è stata vincolata all’esproprio e dove ha potuto costruire solo chi ha avuto l’assegnazione del lotto da parte del comune, assegnazioni che sono state, al tempo, e ancora oggi devono essere fatte con procedure che devono essere pubbliche e concorsuali. Gravante ha acquistato il pezzo di terreno ben sapendo che vi fosse un vincolo espropriativo, probabilmente a un prezzo più basso vista la inedificabilità dell’area che egli stesso dichiara ricadere in zona F.

E veniamo quindi alle zone F, vera croce della politica urbanistica della città sammaritana. Si tratta di quelle vincolate da un Prg o da altri strumenti urbanistici, all’edificazione di strutture pubbliche di generale utilizzo (strade, parchi, piazze, scuole, parcheggi etc). Nel caso che stiamo esaminando, non si tratta, e non può certo trattarsi di una generica ed indefinita area “F”, perché nell’ambito del piano di lottizzazione SIATA, che già è stato quasi totalmente attuato  sono state individuate già le specifiche destinazioni dei cosiddetti standards, e ciò viene fatto sulla scorta di una normativa inderogabile che precisa quanti mq di parcheggi, quanti metri quadri di verde attrezzato, etc. ci vogliono perché il piano di lottizzazione sia approvabile e legittimo. orbene, neppure la famosa  “Dottrina Mazzotti” che ha permesso a Enzo Natale di fare quello che ha fatto può essere applicabile.

Oggi Gravante chiede che quelle precise strutture già individuate dal piano di lottizzazione vengano sostituite dalla sua casa di riposo, sottraendo, così, ai residenti del comparto Siata, quelle strutture di pubbliche utilità  che la legge gli garantisce. Di sicuro nella lottizzazione Peep Siata non è stata certo  prevista come attrezzatura pubblica una casa di riposo, che comporta comunque una attività economica lucrativa, che sicuramente è in contrasto con lo spirito della edilizia economica popolare, oltre al fatto che comporta un peso abitativo maggiore che va ad appesantire la lottizzazione e per il quale sono necessari altri standards di sicuro non previsti nell’ambito della stessa.

Abbiamo letto che la società di Gravante si propone di pulire l’area comunale abbandonata (che è parte del lotto dove vuole costruire la casa di riposo) e che si propone di sistemare l’area a parcheggio che poi sarebbe sempre legata anche all’utilizzo da parte della casa di riposo (anche solo per la vicinanza). Non sembra apportare, secondo noi, questo grande beneficio all’ente comunale che cederebbe parte delle aree ad attrezzature della lottizzazione e permetterebbe ad un privato un intervento in difformità alle prescrizioni del piano di lottizzazione. Né alcun beneficio verrebbe a coloro che hanno costruito previa assegnazione delle aree espropriate ai quali verrebbero tolti i 18 mq a persona di vivibilità (o standards) che la normativa impone.

Ovviamente, siccome questo dibattito è destinato a continuare, daremo ulteriori informazioni sui contenuti delle norme che ci hanno indotto a esprimere tali considerazioni.