Padre e figlio a processo per l’omicidio di Luigi Izzo, la Procura: “Hanno ammazzato in due”

30 Settembre 2023 - 09:47

Contestata anche l’aggravante della minorata difesa

CASTEL VOLTURNO – Rinvio a giudizio con l’aggravante della minorata difesa per Alessandro Moniello, 54 anni, e suo figlio Roberto, 28, accusati dell’omicidio di Luigi Izzo ucciso nella notte tra il 5 ed 6 novembre 2022 a Castel Volturno nel vialetto di casa in località Scatozza sotto gli occhi della moglie.

È quanto disposto dal gip Daniela Vecchiarelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Nel corso dell’udienza il Sostituto Procuratore Annalisa Imparato ha contestato ai carico dei due imputati l’ulteriore aggravante della minorata difesa: avrebbero agito in due in una zona poco illuminata e colpito l’uomo con due lame. Il processo si aprirà il 21 novembre in Corte d’Assise a Santa Maria Capua Vetere.

La Procura conferma: assassinato da due persone

Confermata la tesi dei medici legali che depositarono la loro relazione in seguito all’esame autoptico disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Per i medici legali Luigi Izzo è stato attinto da 6 coltellate: 4 al torace, 2 in regione posteriore con due armi da taglio: uno con lama da 20 centimetri con 2 margini taglienti, l’altro monolama con un unico margine tagliente. L’utilizzo delle due diverse armi porta, i medici legali, a ricondurre la dinamica dell’evento a due aggressori. Tesi confermata dalla Procura.

class="has-text-align-center">L’omicidio nella notte tra il 5 ed 6 novembre 2022

Tutto sarebbe nato nella tarda serata del 6 novembre all’esterno di un bar in via Domiziana dove si trovava la famiglia degli indagati per festeggiare il compleanno dello stesso Roberto. Una rissa tra giovani che coinvolse anche il fratello di Luigi ed alcuni commercianti della zona. Anche Roberto Maniello prese parte alla rissa rimediando una frattura ad un dito ed alcuni colpi al volto. La vittima intervenne per calmare gli animi e riportare suo fratello a casa. Terminato lo scontro padre e figlio si misero, secondo l’accusa della Procura, alla ricerca della vittima trovandolo fuori la sua abitazione dove fu ucciso.

Tensioni in aula tra i parenti della vittima e gli imputati

Durante l’udienza preliminare svoltasi ieri, si sono registrate tensioni tra i familiari della vittima e i congiunti Moniello. Al fine di evitare ulteriori conflitti il giudice ha deciso di condurre l’udienza nelle aule designate per il processo dove è presente uno spazio separato per i detenuti.