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PARENTOPOLI DI NATALE. Nella città di Giovanni Zannini, assunti nei vigili urbani la cognata della sorella del consigliere regionale, il genero di Capriglione e…..

25 Dicembre 2021 - 16:51

In calce all’articolo, il testo integrale della determina firmata da..

 

MONDRAGONE (g.g.) – Una porzione significativa delle ore di telefonate e di messaggi di cui Giovanni Zannini inondava il sottoscritto nel tempo in cui doveva scalare la fortuna, era dedicata alla tematica di parentopoli. E Giovanni Schiappa ha messo il parente lì e Giovanni Schiappa ha favorito l’altro parente per quell’altra operazione
E ancora, in modalità crescendo….zanniniano, quel consigliere comunale di maggioranza, amico di Schiappa, ha messo a posto la nipote eccetera.

Il più delle volte era vero e dunque quelle notizie venivano pubblicate perché era giusto pubblicarle.
Ora, noi siamo rimasti sempre fermi sul nostro punto e cioè che far partecipare parenti, congiunti a concorsi, in riscontro ad avvisi pubblici nei Comuni in cui risiedono i loro congiunti importanti, potenti, cioè politici di alto rango locale o alto rango anche regionale ed extraregionale, è totalmente sbagliato. Anzi è contro la più elementare etica istituzionale e, perché no, contro la più elementare etica morale.

Scusi Zannini, ci spiega qual è la differenza tra quelle notizie che proponevi al sottoscritto e a Casertace e su cui magari torneremo, ancor più dettagliatamente nelle nostre controquerele che abbiamo eventualmente intenzione di presentare a pie’ fermo, pur sapendo che si tratta di un percorso giudiziario molto molto complicato e accidentato, nei confronti del consigliere regionale se, come annunciato da lui stesso, presenterà o ha già presentato sue querele, e le notizie che ci giungono da Mondragone in questi ultimi giorni, ampiamente dimostrate, a partire dalla determina che pubblichiamo in calce a questo articolo, da atti amministrativi, ormai esecutivi?

Qual è la differenza tra la parentopoli che Zannini issava, utilizzando cinicamente le nostre passioni ideali, come vessillo della sua proposta di alternativa politica a Mondragone, con la parentopoli di oggi, perpetrata anche da lui, soprattutto da lui che, evidentemente, aveva al tempo un unico problema, ovviamente spacciandolo a noi come espressioni della sua sensibilità per la legalità, della sua marcata attitudine per le battaglie ideali, cioe quello di sostituire il suo metodo clientelar – familistico a quello a disposizione di chi aveva al tempo in mano le chiavi dell’amministrazione comunale della città rivierasca?

Va sottolineato, per giunta, che avendo conosciuto a fondo i metodi di Schiappa e quelli di oggi, possiamo dire, con serena cognizione di causa, che lo Zannini di oggi fa letteralmente impallidire il ricordo del Giovanni Schiappa di ieri. Questi è stato un sindaco di Mondragone, che ha svolto la propria attività politico-amministrativa adottando gli stessi standard della tradizione clientelare che connota il cento per cento dell’attività di governo attivo che si svolge nei Comuni dell’Italia meridionale.

Su Zannini e sui suoi standards, abbiamo già scritto tantissimo di recente, soprattutto relativamente ai rapporti tra lui, l’amministrazione comunale di Mondragone e l’ormai arcinoto Pasquale Capriglione, fresco stra – indagato per reati di camorra nell’inchiesta della Dda di Napoli, che ha portato anche all’iscrizione nello stesso modello delle informazioni di garanzia, notificate, bella circostanza, in sede di perquisizione, del sindaco di Sparanise Salvatore Martiello un arci fedelissimo di Zannini già da qualche anno e che il consigliere regionale aveva già in pratica gratificato dell’agognata poltrona di presidente della Gisec, sfumata solo e solamente per il coinvolgimento di Martiello nella citata indagine Dda, oltre che di elementi dell’imprenditoria erogatrice di servizi sociali, vicini al clan dei Casalesi, cioè Lagravanese, Zippo, Diana e compagnia.

Cosa c’è, insomma, di diverso tra i casi che con insistenza cieca, pardon ossessiva, Zannini ci aizzava a scrivere un giorno sì e un giorno pure, e quella che appare oggi, a tutti gli effetti, un ancora più grave caso di concorsopoli e di parentopoli, relativamente ad alcune assunzioni nei vigili urbani di Mondragone? Un asset strategico, alla cui cura Zannini ha messo da tempo un comandante, il prode Bonuglia, che si muove, come si è potuto ben constatare nell’ultimo anno, in piena consonanza culturale e morale con le visioni trash – simil guappesche del consigliere regionale. Voluto fortissimamente dallo stesso Zannini, che lo ha protetto in occasione della clamorosa vicenda, svelata da Casertace, dell’illegale trasformazione in appartamento personale di un’area dell’immobile comunale che ospita il comando dei caschi bianchi.

Nei giorni scorsi, a Mondragone, come indica la determina che pubblichiamo in calce, si e’ proceduto all’assunzione di Melania Miraglia, cugina del vicesindaco Lavanga, un arci zanniniano che più zanniniano non si può. La Miraglia è arrivata prima nella graduatoria concorsuale. Veniamo al secondo assunto, giusto per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, lo stato e la natura dei rapporti tra questo imprenditore, titolare, peraltro, di milioni di euro in affidamenti, sempre al Comune di Mondragone, e il consigliere regionale, nonché sindaco di fatto.

Trattasi del genero di nientepopodimeno che……rullo di tamburi……..è lui o non è lui, cerrrrrto che è lui….. nostro signore dei deboli e degli afflitti, mister Pasquale Capriglione, lo stra-indagato per reati di camorra di cui sopra.
Si chiama Emilio Pellegrino ed è il marito della figlia del Capriglione. Pellegrino e stato già oggetto, in passato, dì un articolo di Casertace in occasione del precedente concorso, di cui, dunque, è un habitué per l’assunzione sempre di vigili urbani a Mondragone, tenutosi qualche anno fa.

Casco bianco nuovo di zecca e bye bye disoccupazione anche per Giulia De Filippo, cognata, in quanto moglie del fratello del marito, di Laura Zannini, sorella del consigliere regionale. L’ottima Giulia De Filippo reca, come si dice, con sé ogni virtù, perché, oltre ad essere la cognata della sorella di Giovanni Zannini, è anche la moglie del nipote dell’assessore Maria Rosaria Viola. Una festa di famiglia in piena regola visto che la Giulia è stata assunta insieme al fratello Salvatore De Filippo.

Che facciamo, continuiamo?

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