Parla il neo pentito: “Ecco cosa c’era scritto nel pizzino che mi consegnò il boss”
27 Giugno 2018 - 19:55
PORTICO DI CASERTA – In un foglio di carta Antonio Bifone, capo dell’omonimo clan di Portico, aveva scritto tutta la sua furia. Quel pizzino, lo consegnò nelle mani del suo avvocato Giuseppe Stabile, il quale, pentitosi da poco ha finalmente spiegato cosa c’era scritto.
“Proprio in occasione del mio colloquio in carcere del febbraio 2006, ho ricevuto un foglietto da parte di Antonio Bifone nel quale impartiva disposizioni a tre persone”, ha raccontato ai magistrati.
“Come mi spiegò lo stesso Bifone nel corso del colloquio Di Vilio e Petronzi stavano operando in maniera del tutto autonoma rispetto a quanto era stato impartivo dallo stesso Antonio Bifone prima di essere arrestato, in quanto stavano spacciando droga autonoma ed erano dediti ad attività estorsive in nome suo e del clan senza consegnare i proventi delle attività illecite ai rappresentanti delle famiglie Bifone. In quel foglietto – conclude Stabile – era proprio indicato la necessità di rispettare i patti e soprattutto di rigare dritto. Quando uscii fuori consegnai il foglietto e mi resi conto che Giuseppina Di Caprio li aveva fatto la stessa imbasciata”.