Più di un secolo di giustizia. Peppino Garofalo, decano dell’avvocatura e principe del foro compie 102 anni

29 Marzo 2025 - 19:03

Una figura di straordinario valore. Oggi tutta la famiglia, a partire dal figlio Nicola anche lui avvocato, gli si è stretta intorno

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Tina Palomba) – L’avvocato Giuseppe “don Peppino” Garofalo, presidente emerito della Camera penale di Santa Maria Capua Vetere, ha tagliato ieri il ragguardevole traguardo dei 102 anni.

Decano del Foro sammaritano, l’avvocato Garofalo rappresenta un pezzo pregiato della storia dell’avvocatura e giudiziaria italiana.
La sua carriera è costellata di casi di grande rilevanza: tra questi spicca la difesa, come parte civile, di Francesca Serio, madre del celebre sindacalista Salvatore Carnevale, durante il processo contro la mafia, un capitolo importante (fu celebrato presso la Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel 1961 per legittima suspicione), della storia giudiziaria del nostro Paese. La donna accusò i mafiosi diventando un’icona contro la malavita siciliana.


Sorprendente è la vitalità intellettuale che Garofalo continua a dimostrare anche in età così avanzata. Ha infatti scritto ben quattro libri negli ultimi otto anni e, con instancabile passione, sta attualmente lavorando a una nuova opera dedicata ai sequestri di persona, argomento sul quale mantiene un velo di mistero. Contattato telefonicamente, ha infatti dichiarato: “Non posso rivelare altro”, aumentando l’attesa per questa pubblicazione.
Fondatore nel 1969 e primo presidente della Camera Penale sammaritana, l’avvocato Giuseppe Garofalo è stato ed è tuttora riconosciuto come un punto di riferimento per intere generazioni di penalisti. Il titolo di presidente emerito della Camera penale gli fu conferito due anni fa, al compimento del secolo di vita, dall’allora presidente in carica dell’organismo associativo Francesco Petrillo.


Ai giovani avvocati, Garofalo lascia un messaggio carico di significato ed emozione: “La giustizia non è solo una professione, ma una missione di vita. In oltre settant’anni di carriera ho imparato che la vera forza di un penalista risiede non solo nella conoscenza delle leggi, ma nella capacità di ascoltare, comprendere e difendere la dignità umana anche nei momenti più bui. La toga che indossate non è solo un simbolo, ma una responsabilità verso la verità. Non abbiate mai paura di lottare per ciò che è giusto, anche quando sembra impossibile. I libri di codici vi daranno la tecnica, ma sarà il vostro cuore a rendervi veri avvocati. E ricordate: non è mai troppo tardi per continuare a studiare, scrivere e lasciare il vostro segno nel mondo della giustizia. A 102 anni, vi posso assicurare che la passione per il diritto è una fiamma che non si spegne mai.” La storia dell’avvocato Garofalo è un esempio luminoso di dedizione alla professione legale e un monito per le nuove generazioni sull’importanza di perseguire la giustizia con passione e integrità per tutta la vita.