PROCESSO A NICOLA COSENTINO. Per oggi niente sentenza d’Appello. Ecco il giorno in cui verrà emessa

7 Luglio 2021 - 16:50

Lunga discussione dell’avvocato difensore Stefano Montone, che ha convinto il collegio a stabilire una nuova data per quella che però sarà, realmente, l’ultima udienza di un dibattimento relativo a una vicenda partita ben 11 anni fa

 

 

CASERTA/CASAL DI PRINCIPE – Era attesa per oggi la sentenza della Corte di Appello di Napoli ad epilogo del processo che vede, come unico imputato, l’ex sottosegretario ed ex leader regionale di Forza Italia Nicola Cosentino.
La discussione di uno degli avvocati difensori, Stefano Montone, ha occupato diverse ore, al punto che i giudici hanno deciso di tenere un’ultima udienza mercoledì 21 luglio, quando l’avvocato Montone consumerà gli ultimissimi minuti della sua discussione e quando, dopo un’eventuale ma non scontata replica della pubblica accusa, rappresentata dalla Procura Generale, il collegio entrerà in Camera di Consiglio per emettere, con ogni probabilità, durante la stessa giornata del 21 luglio, la sentenza di secondo grado in un processo che sin dall’inizio ha visto Nicola Cosentino svolgere il ruolo di unico imputato del reato di concorso esterno in associazione mafiosa per le vicende relative alla gestione di Eco 4, cioè della società mista che si è occupata per anni della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nei Comuni appartenenti al Consorzio CE4.

Unico imputato, che già di per sé , in considerazione delle accuse formulate ai suoi danni, è un fatto piuttosto anomale e offre il destro a chi ritiene che in un processo del genere esista una matrice di ispirazione politica, di trovare argomenti quantomeno verosimili a supporto della sua tesi, che finisce poi per essere ulteriormente rafforzata dal fatto che l’emissione dell’ordinanza risale all’anno 2011, per effetto di una indagine iniziata un anno o due prima.

Difficile provare, dunque, una situazione simile a questa, cioè un processo con un unico imputato che a 10 o 11 anni di distanza dall’emissione del titolo cautelare, che in quel caso fu respinto dalla Camera dei Deputati di cui Cosentino era componente, non ha ancora emesso il verdetto di secondo grado.