Processo alle nuove leve dei Bidognetti: per la difesa “zone d’ombra” nelle intercettazioni

8 Febbraio 2024 - 19:10

Oggi il controesame del sottufficiale dei carabinieri che coordinò le indagini.

CASAL DI PRINCIPE. Voci indistinguibili nelle intercettazioni, un unico imprenditore vittima di estorsione per un caso di usura, imputabile ad un unico soggetto, e accertamenti mancanti sul racket del caro estinto.

Si è svolto stamattina il controesame del sottufficiale dei carabinieri della compagnia di Aversa, che coordinò le indagini sulle nuove leve del clan dei Casalesi, fazioni Schiavone e Bidognetti. Il maresciallo dell’Arma ha risposto alle domande postegli dagli avvocati difensori che hanno sottolineato quelle che per loro sono “zone d’ombra” dell’inchiesta. In modo particolare, si sono soffermati sulla posizione dominante del consorzio Ifa che, per la Dda, aveva il monopolio della gestione dei funerali, riuscendo in tal modo ad imporre i propri prezzi per le esequie.  

Il dibattimento procederà ad inizio marzo davanti alla Prima sezione, collegio B, del tribunale Aversa-Napoli Nord, presieduta dal giudice Eleonora Pacchiarini. Ricordiamo che alla sbarra si trovano imputati Angelo Zaccariello, Gabriele Salvatore, Ernesto Corvino, Giovanni Corvino, Giuseppe Spada, Biagio Francescone e Vincenzo Simonelli.

I sette, accusati della riorganizzazione del clan dei Casalesi, hanno optato per il rito ordinario, rispetto ai 30 imputati che lo scorso dicembre sono stati condannati nel processo abbreviato svoltosi presso il tribunale di Napoli. Nel corso della prossima udienza, invece, verranno ascoltati i neo pentiti Vincenzo D’Angelo, marito di Teresa

Bidognetti e genero del capoclan Cicciotto ‘e Mezzanotte e Antonio Lanza

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Alfonso Quarto, Ciro Della Torre, Tammaro Diana.