Procura e carabinieri in azione: indagine sulle coop che gestiscono l’assistenza psichiatrica nell’Asl di Caserta
28 Agosto 2019 - 18:11
CASERTA (g.g.) – Quante e quali sono le cooperative sociali a cui l’Asl di Caserta si affida per l’accoglienza dei pazienti afflitti da patologie psichiatriche, reduci dai trattamenti sanitari obbligatori o da periodi di degenza nei reparti ospedalieri specializzati, che entrano poi nel sistema di trattamento ordinario, di risocializzazione, di ri-determinazione dei quadri affettivi?
La domanda è divenuta importante dal momento in cui quel simpaticone del percussionista aversano, cioè il mitico Carizzone, responsabile del dipartimento di Salute Mentale della citata Asl ha cominciato a fare lo schizzinoso con queste cooperative, all’indomani, però, delle visite ripetute che gli uomini dei Nas dei Carabinieri hanno compiuto presso il suo ufficio per acquisire dati e informazioni su questo sistema di affidamento, per altro lucrosissimo, a soggetti privati che dovrebbero essere, per la delicatezza del compito che li attende, altamente specializzati.
Quante sono queste cooperative, dunque? Dieci, venti, trenta? Vedremo di recuperare gli elenchi e soprattutto vedremo di dare un’occhiata, facendoci aiutare da qualche amico commercialista, altrimenti ci costerebbe un patrimonio, all’elenco dei soci perché da lì potrebbe uscire qualche sorpresa. Ad esempio l’identità di qualche signore o qualche signora collegati alla vita e alle opere di uno o più feudatari della sanità casertana, aversana in particolare. Perché sarebbe grave, qualora fosse accertato, che strutture direzionali della sanità pubblica locale abbiano messo in piedi delle gare aggiudicate poi a cooperative vicine ai loro affetti o di alcuni specifici politici di riferimento.
Si parla di un coinvolgimento di un’infermiera, di cui caso additiamo ad esempio del malcostume di cui ci siamo occupati quando CasertaCe ha messo il naso nel sistema di gestione di questa umanità dolente sulle cui sventure di vita c’è chi lucra e soprattutto c’è chi fa i voti per le elezioni, perché adesso, a cinque o sei mesi dalle regionali potrebbero esserci assunzioni a termine con ampia e accurata promessa di trasformarle a tempo indeterminato, ovviamente all’indomani dell’esito dell’urna. Questa infermiera appartiene a un gruppo di fortunati, al cerchio magico che gira intorno al potere “militare” del sindacato
Che dite, i Nas e la procura fanno bene ad indagare su questa cosa? Fanno bene, fanno bene.