Prof ucciso e dato alle fiamme, indagini chiuse: non ci fu premeditazione
16 Maggio 2024 - 17:16
Per la Procura fu Angelo Gentile ad ammazzare il docente di Scienze motorie.
CELLOLE Non ci fu premeditazione nel delitto di Pietro Caprio, il professore di Scienze motorie di Cellole, ucciso in località Pantano, lo scorso 4 novembre e trovato carbonizzato nell’auto intestata all’anziana madre.
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso, dunque, le indagini che hanno portato all’individuazione del presunto assassino, l’anziano agricoltore Angelo Gentile che, dal canto suo, continua a professarsi innocente e vittima di un errore giudiziario.
Le indagini sull’assassinio del 58enne di Cellole sono condotte dai carabinieri del nucleo operativo a radiomobile, guidati del Capitano Giovanni Russo, della compagnia di Sessa Aurunca. I militari, nell’immediatezza dei fatti, arrestarono il presunto assassino del docente di Scienze motorie. L’esame autoptico sul cadavere di Caprio rivelò un colpo di fucile sul fianco destro dell’uomo, che ne avrebbe provocato la morte. Caprio, infatti, morì per quella fucilata e successivamente il suo cadavere fu dato alle fiamme.