Racket di camorra, I NOMI dei 3 arrestati. Hanno picchiato con una mazza da baseball un concorrente per affermare il monopolio degli olii usati

31 Gennaio 2022 - 10:56

Si tratta di componenti di famiglie storiche. Il che dimostra che chi rimane nel territorio del clan dei casalesi, magari dopo essere uscito dal carcere, farà sempre e solamente il mestiere di camorrista

 

CASAPESENNA – E’ difficile, se non impossibile, soprattutto quando chi appartiene a famiglie di camorra continua a vivere e ad abitare nei luoghi che gli hanno dato i natali, possano cambiare vita e fare cose diverse dal mestiere di camorrista. Ciò al di là delle disarticolazioni, frutto dei colpi durissimi inferti dai clan dalle indagini delle procure coadiuvate da effettivi di polizia giudiziaria dell’arma dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia di stato.

Un dato, questo, confermato dagli arresti compiuti stamattina dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe che hanno catturato Aldo Nobis, fratello di Salvatore Nobis, quest’ultimo detto scintilla e nome di primo livello del cartello di Michele Zagaria, il nipote Giulio Nobis, 28 anni il prossimo 9 febbraio, incensurato, figlio del già citato Salvatore Nobis, “scintilla” e, a distanza di pochissimi giorni dal suo primo arresto, Vincenzo Cantiello, fratello di Salvatore Cantiello carusiello.

Naturalmente, a Vincenzo Cantiello il provvedimento, firmato da un gip del tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia, è stato notificato, sempre dai carabinieri di Casal di Principe, all’interno del carcere in cui si trova recluso con l’accusa (CLIKKA E LEGGI)

di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio del bardelliniano Pasquale Santagata avvenuto nel 1988.

Il terzetto si occupava di olii esausti. Un mercato che si tende a sottovalutare ma che produce significati utili in funzione di una legislazione abbastanza rigida sullo smaltimento di questi residui provenienti da motori di autoveicoli e motoveicoli di ogni genere.

Ancora una volta il clan dei casalesi si costruisce uno spazio imprenditoriale, visto e considerato che Cantiello e i due Nobis cercavano di imporre i servigi di un’impresa, evidentemente a loro collegata, per creare una sorta di monopolio nell’attività di ritiro degli olii esausti. Per questo avevano messo sotto scacco diverse attività commerciali dell’agro aversano che, come si può facilmente comprendere, non potevano essere altro che distributori di carburanti, aree in cui vengono effettuati i cambi dell’olio delle auto e degli altri veicoli o anche officine meccaniche.

Cantiello e i Nobis adottavano, diciamo così, il rito tradizionale: chi non si piegava, rischiava seriamente di mettere a repentaglio la propria incolumità fisica. Così è capitato, il passato prossimo è d’obbligo perchè si tratta di fatti molto recenti, avvenuti nel corso dell’anno 2021, a un imprenditore concorrente, il quale, probabilmente, si è opposto al ricatto di camorra e per questo è stato violentemente percosso da uno del terzetto o da tutto il terzetto, con una mazza da baseball.