Ragazza “costretta” a fare l’esame di guida senza reggiseno alla Motorizzazione Civile. Le cose che non convincono in una ricostruzione un po’ cinematografica

7 Giugno 2023 - 14:07

Abbiamo deciso di tornare su questa notizia perché riguarda una struttura dello Stato direttamente dipendente dal governo e attraversata nel passato recente da guai e scandali assortiti

CASERTA (g.g.) – Non sappiamo quanto sia perfettamente aderente all’andamento dei fatti la testimonianza, per il momento affidata ai social e agli organi di informazione, della ragazza, a suo dire, costretta a sostenere l’esame per la patente di guida B senza reggiseno e in una condizione di disagio ed imbarazzo, legata al fatto che tutto l’abbigliamento scelto era in funzione della presenza di questo antico complemento dell’intimo femminile.

E’ chiaro che noi di CasertaCe, che abbiamo trascorso mezza vita nella lettura delle ordinanze giudiziarie, quando leggiamo certe denominazioni, certe parole, alziamo il sopracciglio, essendo percorsi da forti ricordi ed evocazioni.

Per tutte le porcherie verificatesi negli anni dentro e attorno alla Motorizzazione Civile di Caserta, siamo portati a ritenere che all’interno ci sia un clima, un microambiente con un attitudine superiore alla media nell’ideare e fare anche cose strane.

L’averlo solamente detto, però, è già sufficiente e non ci deve portare a mettere in second’ordine i fatti specifici per come si sono svolti.

I controlli tramite metal detector nelle motorizzazioni civili durante le giornate dedicate agli esami per acquisire la patente di guida sono obbligatori,

allo scopo di evitare che i concorrenti, gli aspiranti possano portare con sé dispositivi elettronici da cui apprendere, magari dall’esterno, informazioni da utilizzare poi nel corso durante l’elaborazione dei quiz.

Se non abbiamo capito male (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO SUL FATTO NUDO E CRUDO) questa ragazza non ha superato il test del metal detector che si è messo, quindi, a suonare. E’ stato stabilito, non sappiamo come, che sicuramente il problema derivava da supporti metallici del reggiseno.

Ora, già il fatto che alla Motorizzazione Civile di Caserta non ci sia una dipendente di sesso femminile in grado di realizzare, ovviamente con l’autorizzazione della concorrente all’esame, una verifica riservata all’interno di un bagno, uno spogliatoio, o comunque una stanza riparata, è molto grave.

Ed è molto grave perché se tu installi un dispositivo di controllo elettronico digitale, finalizzato allo scopo di combattere e prevenire azioni che vadano ad alterare, a truccare la normale procedura dell’esame, non puoi non avere una persona di sesso femminile pronta ad assistere la ragazza che ha fatto suonare il metal detector per verificare se questo sia avvenuto a causa di una particolare dotazione della sua biancheria intima.

Non c’è dubbio che la presenza del metal detector, affinché questa sia regolare, legale, debba essere accompagnata anche dalla presenza di un dipendente, di un consulente, di un checavolovoletevoi in grado di realizzare questo tipo di assistenza.

Sempre secondo quello che racconta la ragazza, peraltro non confutato dal dirigente della Motorizzazione civile di Caserta, Antonio Magliocca, che si è limitato a raccontare cose ovvie, cioè che sono obbligati ad utilizzare questi dispositivi, il personale, dinanzi alla richiesta di darle un po’ di tempo per cambiarsi, presumibilmente a casa, avrebbero nicchiato, diventando improvvisamente inflessibili rispetto ad un termine temporale al di là del quale la patentanda avrebbe perso il diritto di sostenere l’esame.

Se questo è successo, si tratta di una di una follia, per non dire di una porcheria. Fermo restando la questione posta come fondamento del problema, cioè quella mancata presenza di una donna che, in nome e per conto della Motorizzazione, avrebbe potuto dare un’occhiata a quel reggiseno con il consenso della ragazza, vi facciamo un rapido esempio.

Sono in tanti quelli che hanno viaggiato e viaggiano in aereo. Vi è mai successo che nel momento in cui, dopo che vi hanno fatto togliere scarpe, lacci, cinture e tutto quello di cui, in prima battuta, bisogna disfarsi dinanzi ad un metal detector post 11 settembre, la macchinetta è suonata lo stesso? Capita spessissimo. Mica ti dicono là davanti di spogliarti nudo e di prendere l’aereo così come mamma ti ha fatto?

Se neppure il supplemento di controllo ulteriore di autoverifica non funzione, allora ci sarà un vigilante maschio per i passeggeri di fiocco azzurro e una vigilante femmina per le passeggere di fiocco rosa che ti porteranno in una stanza per capire perché diavolo suona ancora il campanello, nonostante la telecamera ad infrarossi non abbia segnalato pistole, coltelli o altro.

Ora, noi ci chiediamo, perché alla Motorizzazione Civile di Caserta, ufficio pubblico, ufficio ministeriale, le possibilità erano costituite dal fare esame senza reggiseno oppure di non farlo o tornare a casa con le pive nel sacco?

Se c’era in giro un po’ di spirito goliardico, boccaccesco, questo si sarebbe potuto sfogare nel momento in cui, non essendoci una donna in grado di assistere la concorrente, questa, andando in bagno e non volendo fare un topless nel visibilio del maschio-impiegato, avrebbe dovuto quantomeno tenere in mano il reggiseno tolto in un bagno, da riporre su un tavolo o in un cesto, prima di ripassare sotto al metal detector.

E qui la valutazione sulla ricostruzione dei fatti diventa un po’ barcollante. Stando alla ricostruzione fatto dalla vittima di questo incidente, lei, avendo constatato che all’interno degli uffici non c’era personale dipendente in grado di aiutarla, avrebbe chiesto ad un’istruttrice di guida a farlo.

L’aiuto di questa istruttrice si sarebbe limitato solamente nella svestizione del reggiseno in bagno e nella sua custodia durante i minuti dell’esame. Insomma, né l’insegnante, né la diretta interessata avrebbero chiesto di realizzare la cosa più ovvia, cioè transitare sotto il metal detector senza reggiseno.

E temendo che si trattasse della cugina di James Bond, anche i dipendenti della Motorizzazione Civile non hanno fatto rimettere il reggiseno alla giovane, convinti che uno dei ferrettini di sostegno contenesse un microtrasmettitore cerebrale in grado di captare la domanda o il quiz proposto, fornendo la risposta corretta alla ragazza nel giro di mezzo secondo.

Guardate, se continuiamo questo articolo diventa un cazzeggio micidiale. Vi diciamo che se siamo tornati sulla notizia è perché la Motorizzazione Civile, per quella che è stata la sua storia recente, non ha nessun titolo per potersi considerare al di sopra di ogni sospetto