RESIDUI di CLAN DEI CASALESI. ‘O mannese e porcellino, prima amici e poi nemici. Le minacce di morte. Ecco quanto pagava a settimana l’imprenditore…

28 Luglio 2019 - 19:06

PARETE – Quello a cui danno vita Enrico Verso ‘o mannese e Salvatore Fioravante detto porcellino, è un vero e proprio tormentone. Prima in concordia nell’operazione di recupero credito nei confronti dell’imprenditore di Parete Paolo Feliciello, successivamente in rottura totale, con guerra finale, durante la quale, Enrico Verso, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, minaccia fuoco e fiamme e mobilita anche Corrado De Luca per dare una lezione al ras di San Marcellino.

Poi arrabbiato, batte i piedi a terra e minaccia Feliciello, dicendogli che da quel momento in poi, i soli li deve dare solo a lui e a nessun altro. “Fai così altrimenti ti stendo“, insomma, una minaccia di morte “bella e buona”.

Ma Fioravante, da Feliciello ci va lo stesso e riesce a strappargli mille euro.

Conclusione: nella recente ordinanza, l’estorsione con metodo mafioso viene contestata sia a l’uno che all’altro.

Qualche dettaglio nello stralcio dell’ordinanza definisce la tormentata vicenda delle riscossioni e delle minacce ai danni dell’imprenditore ortofrutticolo di Parete. Secondo l’accordo che aveva con Enrico Verso, ogni sabato, con cadenza settimanale, avrebbe dovuto daregli 200 euro. Insomma, poco più di 800 euro al mese.

Quando Verso e Fioravante vanno ancora d’accordo, almeno così abbiamo capito da un’ordinanza da una struttura piuttosto confusa, in verità, il ritardo nel pagamento, per esempio dal sabato al lunedì, incrocia il disappunto e il monito di Enrico Verso nei confronti di Feliciello, rispetto al problema di informare preventivamente del ritardo un terzo beneficiario che, ad occhio e croce, ma ripetiamo la struttura dell’ordinanza è piuttosto confusa, rispondeva proprio al nome di Salvatore Fioravante detto porcellino.

 

QUI SOTTO ALCUNI STRALCI DELL’ORDINANZA