Revenge porn: la triste storia di una ragazza che ha lasciato il marito per un professionista cocainomane

28 Giugno 2024 - 23:37

Il 37enne, pur essendo tornato con sua moglie non accettava di essere stato lasciato e quando lei l’ha bloccato, ha cominciato a riversare le foto sulla mail del marito, che l’ha accompagnata in commissariato per denunciare

CAPODRISE – Una storia di slealtà maschile e maschilista che si intreccia a quella di una ragazza vittima di una situazione divenuta molto più grande di lei, al punto da esserne vittima.

Lui un professionista di Capodrise, lei una sua ex dipendente. Tutto inizia quando si instaura questo rapporto di lavoro. Il professionista è sposato, la sua impiegata anche.

Parte una relazione che porta alla separazione di entrambi. E fin qui niente di particolare, tutto sommato niente di male al di là dei piccoli e grandi traumi familiari.

La ragazza, però, si accorge a un certo punto di aver compiuto un passo sbagliato. Il suo slancio sentimentale l’ha indotta a rivoluzionare la propria esistenza e a investire su un amore che, in realtà, non è tale. La frequentazione, una maggiore e più profonda conoscenza del suo partner, la portano a ripensare a quelle sue scelte e a rivederle.

Lui, evidentemente una persona in apparenza brillante e affascinante, ha un budget personale condizionato da un problema di tossicodipendenza dalla droga più in voga nel mondo di chi ha qualche soldo in tasca, ovvero la cocaina. Il rapporto tra i due si interrompe e il fatto che lei torni con suo marito e che lui torni con sua moglie fa pensare, in un primo tempo, ad una condizione di mutua accettazione della impossibilità di andare avanti insieme.

Purtroppo non è così. La ragazza, consapevole dell’esperienza vissuta e riaccettata dal marito, è diventata una moglie diversa da quella che era stata in un primo tempo. Ma nella interruzione del rapporto resta una traccia che fa breccia nella mente non sempre in equilibrio del professionista di Capodrise: è stata lei a decidere di rompere e noi lui.

È questo probabilmente, il riflesso maschilista che scrive il successivo capitolo della storia.

Non appare, infatti, la stessa, determinata da un amore disperato e non più corrisposto, ma semplicemente in una condizione di lesa maestà che in un cocainomane viene amplificata dal particolare effetto determinato da quel tipo di sostanza stupefacente.

Il vortice della passione è esistito da quando l’uomo e la donna calcano questo mondo.

Qualche disastro l’ha sempre combinato, come dimostrano tante opere letterarie fondate sugli amori tossici. Oggi, più che la letteratura, ci sono gli smartphone e quando i sensi fanno il loro lavoro capita che soprattutto le donne accontentino i propri partner spedendo loro delle fotografie, diciamo così, in pose discinte.

E quello è un problema. Forse lo aveva compreso questa ragazza, che queste foto in mano a un soggetto esaltato avrebbero potuto crearle dei problemi. Lui la tartassa, gliele rimanda indietro, per farle capire che ne ha fatto un album.

Quando lei lo blocca, lui furiosamente si mette alla ricerca dell’indirizzo email del marito e gliene spedisce ogni giorno.

Ma l’uomo, che ha raccolto tutte le confessioni di sua moglie, decidendo di tornarci insieme, non si scompone, sale in auto con la consorte e si reca in un commissariato di Polizia, dove presenta un’ampia denuncia e dove mostra, come prova, queste fotografie, acquisite con delicatezza dal personale di Polizia tra le lacrime della donna.

Tra le altre cose, il soggetto in questione, che opera nel mondo delle assicurazioni, era già una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, dalle quali aveva ricevuto già un paio di rampogne e denunce, con l’invito a curare la sua tossicodipendenza, che l’avrebbe potuto portare a guai più seri.

Per cui, quando è saltato fuori il suo nome, messo nero su bianco nella denuncia firmata davanti al marito da questa ragazza vittima di un classico caso di revenge porn, nessuno, all’interno di quel commissariato, si è mostrato sorpreso.

Chiudiamo l’articolo come l’abbiamo iniziato: quando il maschio è sleale merita di precipitare negli inferi e di essere messo all’indice. E se ritiene, attraverso una visione trogloditica del mondo, che esista una superiorità del sesso maschile su quello femminile, deve essere sputato in faccia anche da tutti i maschilisti come lui.

Perché se il maschilismo è una tara, la slealtà è una peste.