S.MARIA C.V. Baldassarre da Gian Burrasca a “trottolino amoroso, du du da da da”: ha lavorato e incassato per la casa di riposo di Mario Gravante

8 Maggio 2018 - 17:33

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Da qualche settimana, cioè da quando ci siamo imbattuti nel curriculum, pubblicato nel sito del comune di Santa Maria Capua Vetere, di Agostino Baldassarre, ci siamo chiesti cosa diavolo fosse l’indicazione, da lui ben sfoggiata: “Accatastamenti di n.30 unità immobiliari per la cooperativa DIKE di cui risulta amministratore unico Mario Gravante.

Mario Gravante non è uno sconosciuto per CasertaCe: anni fa era incazzato come una iena e ci spediva lettere in cui contestava pesantemente alcune conferenze dei servizi. E’ un imprenditore di Sant’Andrea che si è fatto assistere da Baldassarre allo scopo di costruire 30 nuove unità immobiliari.

Esiste allora un legame professionale evidente ed esplicitato tra Baldassarre e Gravante. Si da il caso che quest’ultimo abbia anche un altro progetto in mente: la costruzione di una casa di riposo. Intenzione legittima, anche lodevole, ma il problema è che tutto ciò deve passare per un’approvazione in consiglio comunale. La bozza di delibera sarebbe in via di preparazione e di questo ci siamo accorti, visto che i consiglieri del pd Di Nardo e Umberto Pappadia hanno già inaugurato le ostilità. E allora, viene da riflettere su ciò che è stato il diagramma degli umori di Baldassarre nell’esercizio della sua veste di consigliere comunale. All’inizio della consiliatura dette molta soddisfazione ai giornali, rilasciando dichiarazioni critiche, distinguendosi da certe posizioni e da certe decisioni sugli assenti di giunta, assunte dal sindaco Mirra. Insomma, fece la figura della “maggioranza pensante” e non appecoronata.

Poi, improvvisamente, è scomparso. Se ne sono perse completamente le tracce. Si narra che vaghi da sonnambulo attorno all’ingresso del palazzo in cui abita Nicola Leone, super assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica, il più influente per questioni come quelle della casa di riposo di Mario Gravante.

Ora, insomma, dopo le prime sortite del Partito Democratico, si capisce tutto un pò di più. Quell’opera professionale che Baldassarre ha compiuto per Gravante deve trovare riscontro e scopo in un atto politico del consiglio comunale. E questo ovviamente ben spiega il profilo basso, anzi bassissimo, interpretato da Baldassarre, dopo i primi mesi da Gian Burrasca.

Entrando di nuovo nel merito del progetto, qui bisogna capire, al di la della validità dell’idea di Gravante, che a nostro avviso non va mortificata con dei dinieghi radicali, cosa ci guadagni il comune, dal momento in cui una parte dei terreni dove dovrebbe nascere la struttura sono del privato, ma un’altra parte sono di proprietà del comune che li cederebbe sostanzialmente a costo zero, in base, riteniamo (perchè così si fa in casi del genere) di un non meglio precisato vantaggio pubblico per la comunità, così come abbiamo appreso da esponenti politici del Pd sammaritano.

Insomma, occorre fare di più sul terreno della trattativa con l’imprenditore affinché questi compia degli sforzi maggiori per garantire alla comunità sammaritana, che gli consente di aprire la sua casa di riposo, vantaggi in termini di qualche infrastruttura o del miglioramento di qualche infrastruttura, ma anche di facilitazioni evidenti relative ai ricoveri.

Non chiacchiere, dunque, perchè così com’è stata impostata, ci guadagna solo il privato e anche un pò Baldassarre, il quale potrà dire di essere riuscito a condizionare i livelli politici, portandoli ad un’intesa tutta a favore del privato, che è anche un suo generoso cliente, così come abbiamo appreso dal curriculum, scaricato dal sito del comune.

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