S.MARIA C.V. Così si fa il sacco della città. Anche la scadenza del quarto vincolo urbanistico, targato architetto D’Angelo è farlocca. E vi spieghiamo perchè
31 Luglio 2018 - 18:18
SANTA MARIA CAPUA VETERE – (Gianluigi Guarino) E’ vero che a noi piace scrivere anche a prescindere dallo share del nostro contatore di visite, peraltro sempre più in ascesa nonostante lo scippo, operato da facebook, sulla copertura e, quindi, su di un ampia proposizione degli articoli di Casertace a quelle persone, che senza acquisti coatti, hanno, deliberatamente, voluto entrare nella comunità di questo giornale e che, quindi, appartengono non solo a facebook, ma anche e soprattutto, sono quasi 70.000, alla pagina di Casertace.
Qualche volta ci sentiamo come un canale televisivo tematico: quelli che Checco Zalone nella famosa gag con Crozza definiva di “micchia”.
L’argomento che stiamo trattando a Santa Maria Capua Vetere sui cosiddetti vincoli urbanistici di cui alcuni proprietari non vedono l’ora di liberarsi, non è, però, una vicenda di nicchia.
Magari lo sembra, ma non è così.
Perchè se si scavalcano o si provano a leggere in trasparenza le parole del lessico tecnico- urbanistico, rimangono i giardinetti per i bambini, le giostrine, le aiuole, le palestre, i parcheggi, in quest’ultimo caso a vantaggio degli stessi privati, appunto.
Insomma, tutto ciò che appartiene al tentativo che ogni Amministrazione Comunale dovrebbe fare per garantire prima di tutto gli interessi collettivi, gli spazi di vivibilità, che ogni cittadino, come tale, deve avere in quota parte, e poi, giustamente, anche le necessità dei privati, delle loro proprietà che pure sono una non irrilevante questione che dà contenuto alla parte dei principi fondamentali della Costituzione Italiana.
E la politica che fa?
Non siamo mai stati Demitiani. Però, quando il vate di Nusco affermava, come afferma ancora oggi, che la politica è la capacità di equilibrare la complessità della società, delle istanze, dei bisogni, delle ambizioni del settore privato con i doveri che il settore pubblico ha verso le comunità. Sosteneva e sostiene una cosa sacrosanta.
Ma la politica, partecipata oggi, anche da personaggi quali il sindaco Antonio Mirra, il super assessore Nicola Leone, è in grado, parzializzando il ragionamento al microcosmo sammaritano, di trovare questa sorta di vertice geometrico verso il quale convergono tutte le linee dei bisogni, delle aspirazioni?
Secondo noi, no.
Ed ecco perchè insistiamo con questa storia dei vincoli, perchè se la riusciamo a sminuzzare, semplificare didascalicamente, vi accorgerete che esiste solo una delle due ragioni: quella dei privati, dei proprietari di alcuni fondi, i quali, approfittando di una lunga fase di colposa(?) disattenzione degli Uffici Tecnici, hanno maturato, secondo loro, il diritto a far decadere dei vincoli, che, ai sensi del Piano Regolatore vigente non consentivano loro di costruire alberghi, casinò, case di tolleranza o, più semplicemente, appartamenti. O qualche supermercato che da queste parti va sempre molto di moda.
Ultimamente, negli Uffici Tecnici, sono arrivati “i nostri” . Ma il settimo cavalleggeri di Mirra, capitanato dal Generale D’Aco, sta riuscendo, finanche, a far peggio rispetto ai tempi in cui tra quelle scrivanie comandava Brancaleone.
Fino ad ora, Casertace su sette vincoli, presuntamente, a questo punto molto presuntamente, scaduti, ne ha scovati ben tre, cioè poco meno del 50%, che a suo avviso, cioè ad avviso di Casertace, scadere non possono e non potranno.
Ciò perchè i tre terreni di Ramicaf- D’Angelo, Salzillo e Ester Anna Moralli, come abbiamo spiegato nei nostri precedenti articoli, essendo vincolati a parcheggio ( Ramicaf vincolo n.78 e Salzillo vincolo n.79) e verde di quartiere e sport per adulti ( Ester Anna Morelli) sono vincoli conformativi ( cioè che prevedono destinazioni che possono essere sviluppate anche dai privati) e, dunque non assoggettati a decadenza quinquennale secondo normativa e secondo giurispudenza della Corte Costituzionale e dei Giudici Amministrativi.
Ma si sa che le leggi e, più in generale la legge, quella con la L maiuscola, rappresentano un fastidio, un ostacolo da scansare e da aggirare per gli Amministratori Comunali di questa provincia e, nel caso specifico di quelli attuali di S. Maria C.V.
Se sta andando male con i primi tre vincoli per i quali si preannunzia anche uno spreco di denaro rilevantissimo, dato che sono già stati preventivati più di 100.000 euro tra commissari ad acta della Provincia e tecnici della mangiatoia, ancora peggio sta andando anche con il quarto vincolo, cioè quello che rappresenta la novità portata dall’articolo di oggi
Si tratta dell’area, catastalmente identificata al foglio 2, particella n 126 di proprietà dell’arch. D’Angelo che dunque, è solo un omonimo di quell’ing. D’Angelo targato Ramicaf del primo vincolo.
Una zona con vincolo a verde attrezzato a servizio di insediamenti commerciali e, precisamente il vincolo n 41 del PRG.
Anche questa rientra nella categoria di vincoli non soggetti a decadenza quinquennale per gli stessi motivi di cui abbiamo già accennato ( giusto per gradire citiamo una tra le tante sentenze del Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 7 aprile 2010, n. 1982).
Già tre settimane fa abbiamo chiesto con cortesia al sindaco Antonio Mirra e al super assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Nicola Leone, di rispondere nel merito a questi rilievi.
Diteci se sbagliamo, diteci perché sbagliamo e, poi, noi ci sottoporremo, volentieri e senza reagire, ad una vostra seduta di pernacchia.
Però, se il sindaco Antonio Mirra, continua a pensare che l’eclissi di Luna sia un successo della sua Amministrazione, probabilmente perchè qualcuno gli ha spiegato, e lui ci crede, che il “movimento terra” sia lo spostamento dell’asse del pianeta effettuato da una impresa di fiducia dell’Amministrazione; se il sindaco Antonio Mirra continua ad esprimere il proprio pensiero solo sulla parva materia, allora cominceremo a rispettarlo di meno di quanto, invece, facciamo adesso.
Casertace, piaccia o meno, è il primo quotidiano, tra online e cartaceo, di questa Provincia per numero di lettori.
Tra questi, tanti risiedono a S. Maria C. V. Ed è a loro, non tanto a noi, che il primo cittadino e il suo ineffabile assessore stanno mancando di rispetto, continuando a tacere su questo importantissimo argomento.
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