S. MARIA C.V. Droga in carcere nascosta nel pacco postale. Polizia penitenziaria sequestra hashish e cocaina
20 Novembre 2020 - 19:43

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Hanno tentato di introdurre della droga in carcere nel carcere di S. Maria Capua Vetere ma grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria lo stupefacente è stato intercettato e sequestrato. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Importante operazione antidroga eseguita dagli uomini della polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Circa 50 grammi tra hashish e cocaina rinvenuta dagli uomini assegnati al settore colloqui del comandando di polizia penitenziaria dell’istituto sammaritano. Nell’ultimo semestre è l’ennesima dimostrazione di alta professionalità, spirito di abnegazione e senso di legalità dimostrata! Numerosi precedenti sequestri di stupefacenti e di cellulari che solo grazie all’efficacia dell’azione di contrasto all’illecita introduzione non sono arrivati nelle mani della popolazione detenuta, con le immaginabili conseguenze in termini di pregiudizio per l’ordine la sicurezza e legalità nel penitenziario”, ”, commenta il segretario nazionale SAPPE della Campania Emilio Fattorello. “Nonostante la cronica carenza di personale ed il drammatico momento storico che sta vivendo il Corpo, i poliziotti penitenziari del carcere di Santa Maria Capua Vetere continuano a stringere i denti ed a tenere testa garantendo la sicurezza nel penitenziario
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Questi episodi confermano il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere S.Maria Capua Vetere. Il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti. Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di droga in un carcere”.
Il SAPPE evidenzia che “dai dati in nostro possesso sappiamo che il 25% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su quattro, ha problemi di droga. Per