S. MARIA C.V. Femminicidio, non è inutilmente rituale parlarne: domani mattina convegno al Garibaldi con magistrati e politici

23 Novembre 2019 - 15:37

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Il femminicidio non è un fenomeno contemporaneo, ma è esistito sempre al punto che questo tipo di violenza viene collegato a fattori di tipo antropologico connaturati con l’uomo. L’intelligenza, il progresso, la formazione e l’elaborazione di coscienza, costruiti attraverso la conoscenza e dunque la cultura, sono elementi anticiclici rispetto all’istinto animale che comunque sopravvive in ogni essere umano. La sudditanza della femmina rispetto al maschio non è un retaggio del medioevo o di una fase decadente collocata nel tempo. E’ una roba che parte dall’inizio, dai fondamentali della presenza stessa dell’uomo in questo pianeta.

La cultura è una medicina, dunque. Forse non è in grado di risolvere il cento per cento del problema, ma lavorando sulla consapevolezza concetto di essere umano che se non prescinde quanto meno è un valore molto più importante del discrimine sessuale, si possono ottenere risultati apprezzabili. Proprio questo riteniamo rappresenti la ragion d’essere del convegno che si svolgerà domani mattina, domenica 24 novembre, a Santa Maria Capua Vetere e i cui dettagli sono illustrati nel comunicato stampa dell’amministrazione comunale pubblicato in calce a questo articolo. Un ultimo concetto: in tanti conoscono il famoso disegno Darwiniano dell’evoluzione della specie dalla scimmia fino all’homo erectus, si potrebbe rielaborare l’illustrazione prevedendo altri due o tre step di evoluzione, fino ad arrivare ad un uomo, un “uomo che pensa” che pur dovendo fare i conti con la genetica con qualche traccia di atavismo, magari non proprio come quello teorizzato da Cesare Lombroso, riesce a capire che togliere la vita ad un altro essere umano quando non si riesce a resistere alle pulsioni dell’uomo di Neanderthal, è una cosa assurda, improponibile anche perché essendo trascorsi diversi milioni di anni, è lecito pure aspettarsi che la medicina della cultura, quel filtro della conoscenza, cominci ad incidere veramente su determinati atteggiamenti.

Hai detto niente? Sembra un’impresa al limite dell’impossibile. Però, se ci si rassegna le cose non possono andare certo meglio. Ecco perché il convegno di Santa Maria Capua Vetere diventa un contributo di generosità e di altruismo.

COMUNICATO STAMPA

Momenti di riflessione, condivisione e confronto ma anche progetti concreti attivati dal 2016 ad oggi nonché azioni simboliche come l’inaugurazione della “panchina rossa antiviolenza” installata in questi giorni in diverse città italiane: due giornate, domenica 24 e lunedì 25 novembre, che vedranno la città di Santa Maria Capua Vetere protagonista di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di far prendere coscienza ad una platea quanto più vasta possibile sul fenomeno della violenza che si consuma contro il genere femminile, ogni giorno, in ogni società e in ogni Stato.
La “due giorni” si apre domenica 24 al Salone degli Specchi, ore 10.30, con il convegno dal titolo “Femminicidio: emergenza da codice rosso” per un confronto tra politica ed istituzioni per analizzare lo strumento, appunto del codice rosso, introdotto lo scorso mese di agosto. Al convegno interverranno la Presidente del Tribunale Gabriella Maria Casella, il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone, l’on. Pina Castiello, la Senatrice Vilma Moronese, la Senatrice Giovanna Petrenga, l’on. Camilla Sgambato, il Sindaco Antonio Mirra, modera in qualità di Assessore alle Pari Opportunità Gabriella Gatto.
Lunedì 25, proprio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dalle 9.30 il Comune di Santa Maria Capua Vetere e l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” saranno insieme all’Aulario di via Perla per l’iniziativa dal titolo “Parole del Genere. Il linguaggio che umilia e che uccide”. Ricco il palinsesto di attività predisposto dalle Delegate di Ateneo alle Pari opportunità prof.ssa Marianna Pignata e alla Terza Missione e Promozione del territorio prof.ssa Lucia Monaco, in sinergia con la consigliera delegata ai rapporti con le scuole Edda Iasio: l’evento coinvolgerà non solo gli studenti dell’Ateneo ma anche i numerosi alunni delle scuole medie e superiori del territorio attraverso un reading di letture che accompagneranno le testimonianze di Adriana Esposito (la madre di Stefania Formicola, vittima di femminicidio), di Fatimah Ehikhebolo (mediatrice culturale della Cooperativa Dedalus) e di una donna, che pur mantenendo l’anonimato, protetta in una casa rifugio, racconterà l’importanza della denuncia.
Alle 12.30, in piazza della Resistenza, sarà infine inaugurata la “panchina rossa antiviolenza” che sarà accompagnata anche da un testo di William Shakespeare.
Le azioni di contrasto alla violenza di genere ma anche e soprattutto l’individuazione di percorsi volti all’autonomia delle donne vittime di violenza hanno da sempre rappresentato una delle priorità dell’Amministrazione Mirra e dell’assessorato alle Politiche Sociali affidato a Rosida Baia che, dal 2016 ad oggi, hanno permesso di mettere in campo il Progetto S.V.O.L.T.E. mirato all’inclusione socio-lavorativa delle donne, alla sottoscrizione del protocollo di intesa tra l’Ambito C8, la Procura della Repubblica, l’Asl e le forze dell’ordine, ma anche l’avvio delle procedure – sinergicamente all’Assessorato al Patrimonio affidato a Claudia Imparato – volto all’apertura di un centro
antiviolenza all’interno di un bene confiscato alla criminalità che sarà operativo già nei primi mesi del 2020.