S. MARIA C.V. Gianfranco Corvino vorrebbe dare lo scacco matto a Mirra, ma prende una topica e il sindaco gli dà del “pezzottaro”
29 Maggio 2018 - 18:54
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Gianfranco Corvino è un bravo ragazzo, come del resto lo è anche Antonio Mirra. Entrambi, però, come si suol dire, “stanno appiccicati nel senso di bisticciati” con la politica e con quello che dalla politica dovrebbe discendere: non diciamo il bene pubblico o come amano dire a sinistra, il bene comune, per carità, siamo alle utopie platoniche, ma almeno uno straccio di fattività, di visione, di disegno di sviluppo per la propria città.
Insomma, due bravi guaglioni un po’ fessacchiotti, con rispetto e affetto parlando. Oggi hanno litigato, perché Gianfranco Corvino ha scritto una piacevole stronzatina su Facebook. Corvino sapeva bene che lui non poteva attaccare il sindaco e l’amministrazione comunale per la lottizzazione integrale di ogni poltrona, anche di quelle relative agli organi di controllo che per definizione dovrebbero essere occupate da persone, che a partire dal piano emotivo, sono indipendenti, non condizionabili, fondamentalmente estranee alla vita e alle opere dei controllati che poi sono quelli dell’amministrazione comunale, cioè il sindaco, la giunta, con l’appendice dei dirigenti.
Lo sapeva bene perché lui ha fatto politica a Santa Maria Capua Vetere, è stato presidente del consiglio comunale, è stato uomo di Nicola Ferraro e dunque ha partecipato attivamente alle pratiche lottizzatorie, appartenenti ad un altro tempo, ma assolutamente speculari, intercambiabili a quelle odierne, visto che su questo terreno, trascorrono le generazioni, ma nulla cambia.
E allora che ha pensato il simpatico Gianfranco. Ha contestato le nomine del nucleo di valutazione citando l’Enac e cioè le restrizioni che non avrebbero permesso, ad esempio, la nomina di Stefania Gagliardi, candidata alle ultime elezioni comunali e nominata nel nucleo di valutazione in quota Salvatore Mastroianni.
Antonio Mirra ha fatto qualche telefonata e chi di dovere gli ha detto, ma scusa, sindaco, se noi facciamo la politica e lottizziamo anche gli organi di controllo, mica siamo poi tanto fessi da lasciare il regime che regola il nucleo di valutazione per abbracciare quello che regola il nucleo indipendente di valutazione, cioè quello citato da Gianfranco Corvino?
Il viso di Antonio Mirra si è a quel punto illuminato. Non gli pareva vero di dare del “pezzottaro” al suo rivale di giornata, aggiungendo che questa topica, questo richiamo ad un organismo indipendente che Santa Maria Capua Vetere si guarda bene dal promuovere, la dice lunga sul grado di preparazione di uno che secondo Antonio Mirra vorrebbe fare il sindaco della città.
E così abbiamo saputo un’altra cosa, oddio, non è che tra i due esista una grande differenza in termini di carisma culturale e cifra politica. Tra le altre cose, se queste sono le premesse, ci troveremmo a commentare una campagna elettorale sicuramente divertente.