S.MARIA C.V. La requisitoria: chiesta una pena pesantissima per Alessandro Zagaria. Ecco gli anni invocati dal pm per Di Muro, Di Tommaso, i Madonna e La Regina

26 Febbraio 2019 - 17:59

SANTA MARIA CAPUA VETERE(g.g.) Noi non conosciamo e siamo tra i pochi evidentemente, essendoci tenuti sempre a distanza da certi mondi, Alessandro Zagaria come persona. Nè ci fidiamo di chi ci dice che tutto sommato era solo uno scioccone, un presenzialista. Valutiamo solo quello che da non giuristi ma da mestieranti di queste cose, abbiamo letto dagli atti giudiziari. Se i pentiti effettivamente fanno il nome di questo Zagaria, è anche vero che la realtà narrata dalle migliaia di pagine delle diverse ordinanze in cui questi è citato, non definiscono il quadro di un criminale di serie A, di un riorganizzatore delle fila del gruppo di Michele Zagaria del clan dei casalesi.

Insomma, detto in maniera molto franca, e senza voler minimamente inserire in questo ragionamento valutazioni giuridiche rigorosissime, come quelle che il pubblico ministero Alessandro D’Alessio ha esplicitato nel corso della sua lunga e circostanziata requisitoria, terminata pochi minuti fa, ci pare, con gli occhi di un comune giudice popolare che la richiesta a 20 anni di reclusione, formulata per lui, sia un pò esagerata.

Poi, per carità, ripetiamo, magari abbiamo detto una stupidaggine, ma il percepito da noi, dalla nostra non consistente e non specializzata preparazione giuridica, ci suggerisce questo pensiero che con lealtà e sincerità abbiamo espresso.

Ovviamente per Alessandro Zagaria a pesare è soprattutto la contestazione del reato di associazione a delinquere di stampo camorristico, ai sensi dell’articolo 416 bis del codice penale, più le aggravanti che legano i presunti reati commessi all’articolo 7 che implica presunti favori fatti alla camorra. Il pm D’Alessio ha escluso l’applicazione della stessa aggravante per l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro per il quale è stata formulata una richiesta di condanna a 8 anni, riteniamo per i reati di corruzione, e turbativa d’asta e, non ricordiamo bene a questo punto, forse anche di falso in concorso.

L’altro nome conosciuto tra gli imputati è senz’altro quello dell’ex dirigente dell’ufficio tecnico del comune sammaritano, Roberto Di Tommaso. Per lui, il pm ha chiesto 5 anni di reclusione. 10 anni, riteniamo anche in questo caso con l’applicazione dell’articolo 7, sono stati invocati dal pm D’Alessio nei confronti dei due fratelli Francesco e Nicola Madonna. Ma in questo caso, non si tratta della vicenda di Palazzo Teti-Maffuccini, ma degli appalti al comune di Grazzanise, ai tempi del sindaco, ora defunto, Enrico Parente.

A proposito di Grazzanise, va sottolineato che i 20 anni chiesti per Alessandro Zagaria sono relativi solamente alle contestazioni per Santa Maria Capua Vetere, visto che il pm, per il primo appalto di Grazzanise ha chiesto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, mentre per il secondo appalto, ha chiesto, sempre inerentemente al capo d’imputazione del giovane Zagaria, l’assoluzione.

8 anni di reclusione chiesti per Guglielmo La Regina, il presunto faccendiere napoletano, motore, secondo il pubblico ministero, di tutto il meccanismo dei finanziamenti regionali attivati dall’allora assessore Pasquale Sommese.