S. Maria C.V. Mirra e Leone fanno i saputelli ma il project financing del cimitero è un pacco per la città. E ve lo dimostriamo
21 Aprile 2019 - 21:04
Santa Maria Capua Vetere (GG) – Al Comune ci hanno alzato il ditino contro, dicendo che abbiamo toppato sulle cifre che lo stesso Comune, incassa dalla gestione diretta delle lampade votive.
Un paio di mesi fa, calcolando da tre determine, due firmate nel 2018 e un’altra nel 2019, ma sempre riguardanti entrate dell’anno scorso eravamo arrivati ad un compito di circa 489.000,00 euro, di qui ponemmo a noi stessi e anche all’ Amministrazione comunale, la domanda su quale cavolo fosse il vantaggio alla comunità sammaritana proveniente dalla stipula di un contratto con un gestore privato delle lampade votive, il quale, in cambio di un business di 25 anni in cui avrebbe incamerato tutte le entrate, avrebbe rimesso alle casse pubbliche 42.500,00 euro per ogni annualità impegnandosi, inoltre, a badare alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici (non di tutto il cimitero, solo degli impianti elettrici) oltre a spendere 625.000,00 euro per i lavori di rinnovamento dell’intero impianto.
Infine, il privato assumeva l’impegno di installare telecamere altoparlanti e cestini.
Il nostro calcolo portava ad un incasso complessivo, dei 25 anni di poco meno di 13 milioni di euro. Il privato avrebbe rimesso 1 milione e 300.000,00 euro, sempre nell’ arco dei 5 lustri.
Aggiungendovi i 6oo mila e passa euro spese per le telecamere, altoparlanti etc più le manutenzioni che, con un impianto nuovo non costerebbero granché.
Insomma, a guadagnarci sembrava essere solo il privato che avrebbe incassato, al netto delle spese, tra gli 8 e i 9 milioni di euro.
Roba da portare il cappone a casa di Antonio Mirra e Nicola Leone, ogni natale, vita natural durante.
Al Comune hanno detto che Casertace ha sbagliato i conti, perché in realtà, due delle tre determine non vanno sommate, ma entrambe rappresenterebbero tutt’uno della cifra incassata dal Comune per la gestione delle lampade votive nell’ anno 2018
Non per volerci giustificare, ma se voi queste determine le guardate, non dedurrete e non capirete da nessuna parte, da nessuna riga, da nessun periodo che le cifre non vanno addizionate, com’è di logica interpretazione, esaminando il testo in maniera letterale e pignola.
Ma diamo per buone le ragioni del Comune. Per cui la cifra incassata non è pari a 489.000,00 bensì 270.000,00 euro
Nonostante i circa 200.000,00 euro in meno rispetto al computo che avevamo fatto quando la evidenza di due determine incomprensibili ci aveva indotti a calcolare una cifra maggiore, siamo comunque ad una somma vicina ai 7 milioni di euro .
I 42.500,00 euro all’anno e i 600 mila e passa per il rinnovamento dell’impianto, più gli altri costi producono una cifra appena superiore ai 2 milioni di euro.
Come scritto prima, sulla manutenzione ordinaria e straordinaria siamo pronti ad un confronto tecnico con il Comune e l’impresa del project financing visto che noi abbiamo la ferrea convinzione che con un impianto nuovo questi costi sarebbero limitatissimi. Insomma, alla fine non saranno 10 i milioni che il privato incasserà ma saranno 5
Mettiamo che bisogna assumere uno, ma ci vogliamo rovinare, 2 dipendenti nuovi di zecca per gestire direttamente il servizio, quanto si andrà a spendere?
Abbondiamo e arriviamo a 2 milioni di euro in 25 anni . Allora per quale motivo il Comune deve spendere 3 milioni di euro in più visto che l’utile dell’azienda privata sarebbe di 5 milioni nell’arco dei 25 anni. Poi, fai il malizioso, cerchi ragioni che non appartengono alla sfera della gestione trasparente e subito ti accusano di mestare nel torbido.
Ma allora che cosa dobbiamo scrivere ?
Se non c’è malizia, se non c’è un rapporto impuro tra politica ed affaristi del business degli appalti pubblici, allora, non si scappa siamo di fronte all’incapacità e alla mala gestio delle pubbliche risorse.
In un project financing, la parte privata cerca, legittimamente, comprensibilmente, giustamente un suo guadagno ma i projects si fanno per altri tipi di servizi, non per questi. Soprattutto in una provincia quale quella di Caserta, in cui tanti progetti di finanza sulle gestioni cimiteriali hanno significato, come sta raccontando, con una vera e propria incontinenza di argomentazioni il super pentito Nicola Schiavone, una ed una cosa sola, si sono riassunti in una unica parola: camorra!