S.MARIA C.V. Uffaaaa. Ci risiamo con l’Amaldi-Nevio. Festa di compleanno, studenti positivi, tre classi chiuse e rischio serrata totale. Ma così non va e vi spieghiamo perchè

19 Maggio 2021 - 13:30

Il ricorso al comodo automatismo peraltro inutile e dannoso per la formazione dello studente, rappresentato dalla didattica a distanza, se poteva avere un senso nel periodo in cui si è tentato di aprire le scuole senza che un solo italiano fosse vaccinato o anche nel tempo in cui fare un tampone non era una roba facilissima com’è diventata oggi, il ricorso agli stessi metodi radicali con tutto il personale scolastico vaccinato e con un terzo degli italiani immunizzati o semi-immunizzati, accresce la valutazione non pienamente elogiativa sull’operato dei dirigenti scolastici

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE(g.g.) Sarebbe anche ora che le dinamiche relative al rientro, seppur lento, seppur graduale, seppur sofferto dalle cifre più ampie e diffuse della pandemia diventassero patrimonio del corredo di azioni che i dirigenti scolastici attuano per prevenirne le conseguenze più pericolose.

Stamattina, ad esempio, è tornato a far parlare di sè, a Santa Maria Capua Vetere, l’istituto statale di istruzione secondaria superiore Amaldi-Nevio. La notizia non è confermata, ma fonti credibili, perchè sono quelle di alcuni genitori, ci segnalano che si sarebbero palesati ancora problemi di contagio covid, con la conseguenza della chiusura di tre classi e con una ipotesi aperta di chiudere l’intera scuola, riprendendo l’inutile pratica della didattica

a distanza.

Sembra di scrivere un articolo avendo sul proprio smartphone la data di ottobre, novembre 2020. Da allora, un pò di cose sono cambiate. Ad esempio, tutto il personale scolastico è stato vaccinato. E chi non l’ha fatto, dovrà porsi il problema di iscriversi ad una condizione che lo tenga lontano o lontana dai ragazzi, i quali, invece, vaccinati non sono.

Per cui, i processi di trasmissione del virus, per quanto riguarda la scuola, dovrebbero rimanere circoscritti nell’ambito degli under. Ora, se è vero che bisogna cercare di limitare anche questo contagio in quanto un giovane è, nel 99% dei casi, asintomatico, ma può trasmettere il virus a persone adulte e anziane in casa propria o comunque fuori dalla scuola, è anche vero che la profilassi attuata attraverso un controllo di tampone, magari effettuato ogni tre giorni per almeno tre settimane, estendendo l’operazione a tutti i familiari che non hanno completato il ciclo vaccinale, come, a quanto pare, l’Asl avrebbe già cominciato a fare in questa vicenda dell’Amaldi-Nevio, può consentire alla scuola di conoscere sempre con precisione quanti positivi siano in giro e che ovviamente vanno mandati a casa in quarantena e quanti negativi, invece, possono tranquillamente continuare a svolgere l’attività scolastica in presenza.

Perchè se non ci mettiamo in testa, e qualche dirigente scolastico evidentemente non lo vuole capire per pigrizia, che chi svolge questa professione possiede un’autorevolezza, un prestigio che impone il dovere di assumersi delle responsabilità, qui non andiamo da nessuna parte. Le scuole vanno tenute aperte.

Sono quasi 15 mesi che abbiamo contatto ogni giorno, in maniera intensissima, minuto dopo minuto, con i problemi che ci pone questo virus. Per cui, non è possibile che oggi, con tutto il personale scolastico vaccinato e con una diffusione di prima dose che ha raggiunto più di un terzo degli italiani, si risponda al problema di una festa di compleanno che avrebbe propagato il virus tra gli studenti dell’Amaldi-Nevio, alla stessa maniera con cui si rispondeva prima che le vaccinazioni iniziassero o quando queste erano alle prime battue.

Poi è chiaro che occorrono capacità, competenze, determinazione e alto spirito civile. E’ chiaro che non è un buon momento per i dirigenti scolastici. Ma si tratta di alti ranghi dello Stato che, come tali, in tempo di guerra, sono chiamati a dare di più di un normale lavoratore, a dare proporzionalmente a quanto il loro valore, la loro capacità gli ha permesso di ricevere in termini di prestigio e, perchè no, anche di trattamente economico.