Ad Script

SERVIZI SOCIALI e RICOTTE. Le 132 telefonate del sindaco Martiello alla fiduciaria di Pasquale Capriglione. L’assunzione della sorella del primo cittadino e del figlio del coordinatore dell’Ambito

6 Marzo 2022 - 19:00

Più leggiamo quelle che sono carte preliminari dell’indagine, e più ci convinciamo che questa storia avrà degli sviluppi importanti e forse anche clamorosi. In evidenza la figura operativa di Ilaria Iorio

 

SPARANISE/TEANO(g.g.) Più leggiamo i documenti preliminari dell’indagine sul presunto sistema criminale che ha monopolizzato la magna pars degli affidamenti del settore dei servizi sociali, e più ci convinciamo che questa storia debba scrivere ancora i suoi capitoli più importanti.

Ad esempio, dopo aver letto oggi con attenzione i fatti riguardanti il sindaco di Sparanise Salvatore Martiello, ribadiamo che questi ha ben poco da essere soddisfatto, così come ha dichiarato di essere qualche giorno fa quando, facendo, in pratica, tutto lui, ha ritirato la fantomatica auto-sospensione della carica di sindaco. Perchè se è vero com’è vero che i magistrati della Dda lo hanno ascoltato da indagato in questa fase dell’indagine, è anche vero che 132 telefonate e una massa enorme di messaggi WhatsApp scambiati tra lui e Ilaria Iorio, vera punta avanzata delle strategie di Pasquale Capriglione, non hanno proprio niente di normale.

E siccome in quelle telefonate e dentro a quei messaggi di WhatsApp ci sono molti scambi di documenti relativi a due micro nidi, tra cui uno da aprire proprio a Sparanise (a

proposito, ci hanno raccontato che sono stati chiusi già a gennaio con la scusa del covid e non riaperti più, indagheremo), noi di CasertaCe, per ciò che la circostanza vale, abbiamo maturato una solida convinzione che quella gara, bandita dall’Ambito C9, capofila comune di Sparanise, fu realmente truccata per effetto di un accordo che i magistrati della Dda definiscono come direttamente stipulato tra il primo cittadino e lo stesso Pasquale Capriglione.

E neppure si capisce per quale motivo il sindaco Martiello ritenga che siano cambiate, favorevolmente per lui, le condizioni della prima contestazione del reato, notificatagli al momento della perquisizione dello scorso 10 dicembre, visto e considerato che tutte queste manovre sull’appalto del nido da 158mila 550 euro, le quali hanno lasciato tracce reali, materiali, soprattutto hanno lasciato molte intercettazioni. Tracce che poi, ed è questo il punto più importante, hanno trovato riscontro nei fatti, delibere e determine alla mano.

E non è irrilevante anche il posizionamento cronologico di questi fatti frutto del rapporto diretto instauratosi tra Capriglione e Martiello, e un evento, accaduto in un momento precedente, correva l’anno 2019, a quello in cui Pasquale Capriglione  aveva assunto Carla Martiello, 39 anni di Sparanise, sorella del sindaco, negli organici della Koinè, una delle tante società dello sterminato patrimonio del “reuccio” di Carinola-Falciano del Massico.

Nella vicenda di Sparanise, oltre alla figura della carinolese Ilaria Iorio (figlia di quella Paolo Marrese, anch’essa dipendente di Pasquale Capriglione) che ripetiamo ha una centralità come fiduciaria di attività molto delicato da realizzare in nome e per conto del Capriglione, c’entra molto anche quella di Carlo D’Angelo, funziomario del comune di Teano ma anche coordiantore dell’ambito C9, in pratica il motore formale di quella gara che lui stesso poi al telefono dice di dover guardare bene, perchè “cip e ciop” presumibilmente Martiello e Capriglione, avrebbero fatto un pò di confusione.

Carlo D’Angelo è importante, perchè si muove, naturalmente sempre in nome e per conto di Pasquale Capriglione, sulla piazza di Teano, dove l’imprenditore dei servizi sociali ha ugualmente dettato legge negli ultimi anni.

E come la sorella di Salvatore Martiello viene assunta dal Capriglione in Koinè, così Lucio Emanuele D’Angelo, anche lui 39enne, figlio di Carlo D’Angelo, viene assunto all’Ararat, cooperativa non ascrivibile direttamente a Pasquale Capriglione, bensì a Gennaro Bortone di Lusciano, in pratica una propaggine, una protesi del Capriglione come abbiamo scritto ultimamente, commentando alcuni stralci dei documenti giudiziari, a partire da quellirappresentati dalla richiesta, poi riscontrata positivamente, effettuata dai magistrati della Dda, in modo che uffici e abitazioni degli indagati di questa inchiesta, potessero essere oggetto, così come poi lo sono stati effettivamente, di accurate perquisizioni, realizzate dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Caserta.