Sordi e ciechi: un italiano su tre non sa cosa significhi

27 Novembre 2019 - 08:00

Sono molte le malattie rare e debilitanti che possono affliggere una persona, e fra queste troviamo anche la sordocecità. Si tratta di un disturbo che colpisce 189 mila persone in Italia, e che in realtà in pochi nella Penisola conoscono. Un italiano su tre, infatti, non è informato su questo insieme di patologie e non sa che la sordocecità figura nella lista delle malattie plurisensoriali gravi.

Secondo alcune ricerche, in realtà non è neppure questo il dato più preoccupante: purtroppo più della metà di questi individui sordi e ciechi (il 57% circa) resta chiusa nella propria abitazione, in quanto sola e non autosufficiente. È chiaro che questo discorso richiede una maggiore attenzione da parte di tutti.

Sordociechi, come informarsi e come aiutarli

Prima di tutto bisogna informarsi sulle condizioni dei bambini e degli adulti che soffrono di sordocecità, ed è possibile farlo anche utilizzando il materiale messo a disposizione da Internet. L’informazione è fondamentale: si può comprendere al meglio come muoversi per aiutare concretamente le persone sordocieche Sul web sono infatti presenti numerose guide e FAQ, che è bene consultare anche visitando i siti delle associazioni di settore. Non è solo una mera questione di cultura personale,

in questo caso, ma un trampolino di lancio per aiutare concretamente chi ne ha bisogno.

Grazie alla rete è possibile anche imbattersi nei racconti di chi vive quotidianamente questa condizione: ci si può rendere conto di tutte le loro difficoltà e del loro coraggio. Con l’aiuto adeguato, possono aumentare notevolmente la qualità della loro vita. Come muoversi con maggior concretezza? Dopo essersi adeguatamente informati, si può effettuare una donazione mensile sul sito di un’associazione ONLUS come la Lega del Filo d’Oro ad esempio: in questo modo si potranno sostenere concretamente e con cadenza regolare le persone affette da queste patologie, garantendo nel tempo il proprio supporto.

Le favole tattili per uscire dal buio

Oggi ci sono diversi strumenti che possono aiutare le persone sordocieche, come sottolineato poco sopra, ma la maggior parte delle attenzioni viene rivolta ai bimbi che soffrono di questa patologia. In tal caso si rivelano particolarmente efficaci le favole tattili. Di cosa si tratta? Di racconti che vengono letti dai bambini attraverso il tatto, toccando le figure e persino gli oggetti. Sono dei veri e propri libri tattili, che i bimbi possono appunto studiare e apprendere grazie alle proprie dita, tutti insieme.

Ci si trova quindi di fronte ad un sistema che ha lo scopo di “farli uscire dal buio”, e di arricchire i loro percorsi di riabilitazione. È anche un metodo per rinforzare la comunicazione tramite oggetti, che per i bimbi sordociechi rappresenta uno step indispensabile. L’obiettivo finale, infatti, è restituire a questi ragazzi un’autonomia maggiore, così da dargli la possibilità di prendere piano piano le redini della propria vita.