STADIO DEL NUOTO DI CASERTA chiuso fino al 2027

5 Ottobre 2025 - 17:00

CASERTA – Ancora sbarrate le porte dello Stadio del Nuoto di via Laviano, chiuso da aprile 2025 dopo un’ispezione dei Vigili del Fuoco che ha certificato condizioni strutturali e impiantistiche non idonee. La situazione, già nota da mesi, si è aggravata con l’emergere di irregolarità amministrative e gravi carenze tecniche. Ora la Provincia annuncia un piano di ristrutturazione radicale, con tempi stimati di almeno 6-8 mesi di cantiere dal momento in cui sarà pronto il progetto (sì, ma quando?) e una riapertura prevista non prima della stagione agonistica 2027.

Tutto è cominciato a fine marzo, quando una squadra dei Vigili del Fuoco è intervenuta nella piscina interna per la caduta di alcune plafoniere nella zona spalti. Dopo aver interdetto l’utilizzo della struttura per motivi di sicurezza, è emerso che la piscina era priva di una SCIA antincendio valida, documento obbligatorio per l’agibilità di luoghi pubblici con capienza superiore a 200 persone.

Nello specifico la SCIA per l’attività 65.2.C (centri sportivi con pubblico) era scaduta il 24/06/2024; la SCIA per l’attività 74.3.C (impianti termici oltre 700 kW) era scaduta dal 20/06/2023.

In quell’occasione i Vigili del Fuoco, oltre a segnalare possibili profili di responsabilità penale, inviarono un fonogramma ufficiale a Provincia, Prefettura e Comune, chiarendo che l’impianto non potesse riaprire fino alla produzione della documentazione completa e aggiornata.

Un primo tentativo di regolarizzazione – presentato da un tecnico incaricato – è stato respinto il 14 aprile 2025, poiché non conforme alle normative. Già nel 2019, del resto, l’impianto aveva avuto problemi simili in fase di asseverazione antincendio, poi parzialmente risolti.

A distanza di mesi, in settimana è arrivato un comunicato ufficiale della Provincia di Caserta. Il presidente Anacleto Colombiano ha annunciato che si sta lavorando a un progetto per la ristrutturazione: “Lo Stadio del Nuoto ha bisogno di lavori importanti, che garantiscano la piena sicurezza di atleti e famiglie. Niente soluzioni tampone: serve un intervento strutturale, che riporti l’impianto a standard moderni ed efficienti”.

Ecco gli interventi previsti:

  • Risanamento delle vasche e dei locali tecnici;
  • Rifacimento della pavimentazione, dei blocchi di partenza e dei bordi vasca;
  • Sistemazione degli spazi palestra e degli spogliatoi;
  • Messa in sicurezza delle coperture esterne, capriate metalliche e impermeabilizzazione dei pannelli;
  • Demolizione di corpi di fabbrica inutilizzati;
  • Rifacimento completo dell’impianto di filtrazione (tubazioni, pompe, serbatoi);
  • Nuovo impianto elettrico e di illuminazione con sostituzione totale di quadri e cavi;
  • Ammodernamento dell’impianto termico e del sistema di trattamento dell’aria;
  • Riattivazione dell’impianto fotovoltaico e ipotesi di un Gruppo di Autoconsumo per abbattere i costi energetici.

La durata prevista del cantiere è tra i 6 e gli 8 mesi, ma gli operatori del settore sportivo e le associazioni del territorio temono ulteriori slittamenti. La prospettiva più concreta è quella di una riapertura nel corso del 2027.

Nel frattempo, gli utenti – in particolare le società sportive e le famiglie – sono costretti a rivolgersi a strutture private, spesso fuori provincia, con pochi spazi disponibili e costi maggiori. Grave anche la situazione per bambini e ragazzi con disabilità, che svolgevano attività motorie e riabilitative proprio nella piscina provinciale.